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Lavorare con le unità a stato solido


        Molti computer recenti sono dotati di un’unità a stato solido (SSD, Solid State Drive), che è
        costituita da memoria flash anziché da un disco magnetico rotante abbinato a un’unità di
        controllo, con i relativi connettori per l’alimentazione e i dati. Queste unità possono offrire
        prestazioni migliori, una maggiore durata delle batterie, possono durare di più e sono meno
        soggette a danni provocati da cadute e urti, hanno tempi di avvio più rapidi, sono meno
        rumorose, producono meno calore e sono meno soggette a vibrazioni. Questi vantaggi hanno un
        costo: le unità a stato solido normalmente costano di più e hanno capacità minori di quelle delle
        attuali unità a disco rigido (HDD, hard disk drive), anche se il divario si sta riducendo.


        Le unità convenzionali a disco rigido normalmente sono il più grave collo di bottiglia per le
        prestazioni, in qualsiasi ambiente di calcolo. Se si può accelerare l’attività del disco, in particolare
        in lettura, gli effetti sui tempi di avvio del sistema e su quelli di lancio delle applicazioni possono
        essere sorprendenti. Sulla nostra piattaforma di test, che ha un disco rigido convenzionale e
        un’unità a stato solido configurati per il dual boot, il tempo totale di avvio con lo SSD è circa un
        quarto di quello di avvio con il disco rigido. Sull’hardware più recente, dotato dell’ultima
        generazione di unità SSD, i tempi di avvio sono normalmente inferiori ai 15 secondi. Un esame
        più ravvicinato dei file di log creati dal Windows System Assessment Tool (WinSAT), che sono
        memorizzati in %SystemRoot%\Performance\WinSAT\ DataStore, mostra un throughput più
        elevato e tempi più rapidi nella sezione DiskMetrics del sistema basato su SSD.


        Anche se le tecnologie degli SSD e degli HDD sono completamente diverse, in generale i due tipi
        di dispositivi sono trattati nello stesso modo da Windows e le differenze non devono
        preoccuparvi. Dietro le quinte, Windows fa molte cose in modo diverso nel caso degli SSD, in
        particolare:


          • SuperFetch, ReadyBoost, ReadyBoot e ReadyDrive, funzioni pensate per ovviare ai colli di
              bottiglia dei dischi rigidi, non sono necessarie e sono disabilitate per impostazione
              predefinita per la maggior parte degli SSD (Windows analizza le prestazioni dei dischi e
              disabilita queste funzioni solo per gli SSD, che sono abbastanza veloci da renderle
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