Page 527 - Guida Windows 10
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In un sistema relativamente nuovo, con un processore veloce, grandi quantità di memoria fisica e
        un disco rigido convenzionale, fatto da dischi che ruotano, le prestazioni del disco fisso sono il
        collo di bottiglia più grave per le operazioni quotidiane. Anche con un disco veloce, ci vuole del
        tempo per caricare grandi file di dati nella memoria, in modo da potervi lavorare. Il problema si
        nota in particolare con i film, i clip video, i progetti di masterizzazione di DVD, i database, i file
        immagine ISO e i dischi rigidi virtuali, che possono occupare molti Gigabyte, a volte in un singolo
        file.


        Su un disco appena formattato, i file si caricano abbastanza rapidamente, ma le prestazioni
        possono peggiorare nel tempo a causa della frammentazione del disco. Per capire che cosa sia la
        frammentazione, è utile conoscere la struttura fondamentale di un disco rigido. Il processo di
        formattazione suddivide un disco in settori, ciascuno dei quali può contenere 512 byte di dati. Il
        file system combina gruppi di settori in cluster, che sono le unità minime per la memorizzazione
        di un singolo file o di parte di esso.


        Per un volume NTFS di dimensioni superiori a 2 GB, la dimensione del cluster è 4 KB. Quindi,
        se salvate un video di 200 MB, Windows divide il file in circa 50.000 pezzi. Se salvate il file per
        la prima volta in un disco rigido appena formattato, completamente vuoto, Windows lo scrive in
        cluster contigui. Poiché tutti i cluster che contengono singoli pezzi del file sono fisicamente
        adiacenti fra loro, i componenti meccanici del disco rigido possono operare con grande
        efficienza, recuperando i dati in un’operazione continua. Ulteriore vantaggio, la cache a bordo
        del disco e la cache di disco di Windows sono in grado di prevedere quali dati saranno necessari
        e di precaricare i cluster vicini che è probabile contengano altre parti del file, che quindi può
        essere recuperato dalla memoria cache veloce anziché dal disco, relativamente lento.


        Purtroppo, i dischi rigidi non rimangono bene organizzati a lungo. Se si aggiungono dati a un file
        già esistente, il file system deve assegnare ulteriori cluster per la memorizzazione, in genere in
        una posizione fisica diversa sul disco. Quando cancellate file, create delle lacune nella
        disposizione precedentemente ordinata dei file memorizzati in posizioni contigue. Quando salvate
        nuovi file, in particolare se sono grandi, il file system usa questi frammenti di spazio libero,
        sparpagliando i nuovi file sul disco in molti pezzi non contigui. La conseguente inefficienza nella
        memorizzazione viene definita frammentazione: ogni volta che si apre o si salva un file di un
        disco fortemente frammentato, le prestazioni del disco peggiorano, a volte drasticamente, perché
        le testine del disco devono perdere più tempo nel passare da cluster a cluster, prima di poter
        iniziare a leggere o scrivere dati.


        Il servizio Ottimizza unità di Windows 10 viene eseguito come task in background a bassa
        priorità, che deframmenta i dischi a intervalli pianificati con regolarità. Per impostazione
        predefinita, il programma entra in funzione una volta alla settimana e di notte, senza richiedere
        alcuna attenzione. Se volete una pianificazione diversa o se volete ottimizzare certi dischi e non
        altri, scrivete dfrgui al prompt dei comandi. Comparirà la finestra di dialogo Ottimizza unità:
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