Page 75 - Pablo Picasso
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che  copre  questo  deserto  sia  dall’azzurrino  slavato  della  sua  tuta  sia
           dalla posizione delle braccia, da cariatide.

              Certo,  nell’opposizione  di  queste  due  figure  si  possono  cogliere  i
           significati  più  vari  (come  nell’opposizione  tra  sfera  e  cubo),  perché
           l’elemento  tematico  è  a  tal  punto  sfumato,  in  questo  dipinto,  da

           conferire a un semplice evento l’aura di un misterioso rituale. L’atleta
           colossale  ha  l’impenetrabile  serietà  di  una  statua;  un  lieve  sorriso

           aleggia  sulle  labbra  della  giovanissima  acrobata  che  porta  un  fiore
           rosso  tra  i  capelli;  il  paesaggio  astratto  è  evocativo  di  certe  regioni
           montane della Spagna meridionale. D’altra parte, proprio queste furono

           le  vie  letterarie  seguite  dall’immaginazione  creativa  di  Picasso  nel
           soddisfare il fondamentale bisogno di rinnovare il linguaggio formale

           della sua arte.
              E se il sentimento enigmatico prevalente in queste opere deriva dalla

           loro  oscurità  tematica,  la  loro  poesia  –  che  sola  congiunge  tutti  i
           contrastanti  elementi  pittorici  del  dipinto  –  scaturisce  non  dal  tema,

           dall’idea o dal soggetto raffigurati, bensì dal rapporto lineare, plastico e
           spaziale  interno  alle  opere  stesse,  dalla  vitalità  delle  loro  forme.
           Ovviamente, in questo dipinto della prima metà del 1905, la questione

           della forma è ancora in fase embrionale, ma la sua imponenza, la sua
           complessità e il suo potenziale sono già percepibili. È per questo che

           l’Acrobata sulla palla figura tra le creazioni di Picasso come il seme di
           molti  ulteriori  sviluppi  nell’ambito  della  forma  plastica  e

           dell’immaginario.  Il  problema  della  forma  in  rapporto  alle  grandi
           dimensioni della tela preoccupò l’artista per tutto il Periodo Circense,

           fino all’autunno 1905 compreso, quando l’opera principale, Famiglia
           di saltimbanchi (National Gallery, Washington) fu finalmente portata a
           termine.

              Due schizzi a questa legati – Famiglia di saltimbanchi e Ragazza di
           Maiorca – illustrano lo sviluppo del tema dell’opera più grande, oltre

           alla direzione imboccata dalla ricerca formale di Picasso. Famiglia di
           saltimbanchi, bozzetto dell’intera composizione, raffigura cinque attori
           e il loro cane sul punto di rimettersi in viaggio. La loro appartenenza al

           mondo  dell’arte  è  rivelata  dai  loro  abiti  circensi,  mentre  la  loro
           superiorità  rispetto  alle  vanità  della  vita  è  allegoricamente  indicata

           dalla  sfrenata  corsa  dei  cavalli  sullo  sfondo.  La  dinamica  e
           frammentaria scena dell’ippodromo è inoltre necessaria per mettere in

           prospettiva  le  proporzioni  del  gruppo  circense.  In  ogni  caso,  questa
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