Page 177 - Pablo Picasso
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La taverna (Il prosciutto), 1914. Olio e segatura su cartone,
                               29,5 x 38 cm, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.



              Per quanto riguarda Picasso, è più facile spiegare e comprendere le

           ragioni per cui Shchukin era attratto da questo giovane rappresentante
           dell’avanguardia  parigina  (della  sua  ala  più  “anti-matissiana”,

           oltretutto) se si ha contezza del Wanderlust estetico del collezionista,
           che lo portava spesso verso lidi inesplorati, e della sua passione per gli

           estremi. La sua fascinazione per Picasso non sarebbe potuta cominciare
           prima del 1909.[109]
              Nell’autunno del 1908, a Parigi, Shchukin acquistò, come Morozov,

           svariati  dipinti  di  Matisse.  Morozov  comprò  anche  un’opera
           essenzialmente  post-impressionistica  di  Picasso,  Arlecchino  e  la

           compagna,  che  sappiamo  essere  il  primo  lavoro  picassiano  mai
           ammirato dal vero in Russia. Nel 1913, però, della collezione Shchukin
           facevano ormai parte trentacinque opere di Picasso, tra dipinti e guazzi,

           che diventarono quaranta  all’inizio del  1914 e  cinquanta intorno  alla
           metà dell’anno successivo.

              L’importanza  di  questa  collezione  risultò  subito  evidente  ai  suoi
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