Page 142 - Pablo Picasso
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di  spazi  vuoti  e  i  suoi  logici  interscambi  di  piani,  l’effetto  generale
           evoca lo spazio illusorio dei paesaggi. In un’altra opera, il paesaggio

           Casa in un giardino, Picasso creò un effetto tridimensionale secondo i
           principi dello spazio tattile e manuale della natura morta di Braque. In
           quest’opera, tuttavia, l’assenza di qualsivoglia analisi, le molte forme

           prive  di  definizione  presenti  nella  composizione,  le  linee
           capricciosamente  ritmiche  degli  arabeschi  non  fanno  pensare  a  una

           ricerca  dello  spazio  reale,  bensì  mostrano  come  la  delimitazione
           spaziale  sia  ciò  di  cui  l’artista  ha  bisogno  per  accentuare  il  dramma
           delle forze avvinghiate nella lotta.

              Una  forza  è  la  Natura  con  la  tumultuosa  energia  vitale  della  sua
           vegetazione e il patetico gesticolare dell’albero secco; l’altra è quella

           degli edifici ordinatamente disposti con le loro pareti immacolate e i
           contorni netti e geometrici. Questo dramma, accentuato dalla relazione

           rigorosamente  controllata  tra  i  colori  freddi  e  minerali  e  la  tensione
           della  composizione,  in  equilibrio  sul  filo  del  rasoio,  prevale

           sull’”inerzia”  del  puro  paesaggio;  il  dipinto  riecheggia,  in  realtà,  i
           conflitti  del  mondo  reale.  Quest’ultima  impressione  corrisponde
           all’idea originale di Picasso: fare di questo scorcio di natura lo sfondo

           per una composizione con figure, concepita nell’inverno 1908 e nella
           primavera 1909.

              A proposito della metamorfosi del tema “Carnevale al bistrot” nella
           natura  morta  Pane  e  fruttiera  su  un  tavolo,  Pierre  Daix  ritiene  che

           Picasso «non avrebbe potuto esprimere meglio l’idea per cui, in questa
           fase,  ogni  oggetto  o  figura  è,  in  primo  luogo,  un  determinato  ritmo

           spaziale,  una  struttura  tridimensionale  che  svolge  un  suo  ruolo
           all’interno  della  composizione  per  mezzo  di  quel  che  apporta  alla
           struttura pittorica dell’insieme e non per mezzo della sua realtà. Ancora

           una volta, qui, Picasso rasenta l’astrazione.
              Tratterà  la  Donna  con  ventaglio  e  la  Regina  Isabella  esattamente

           come  nature  morte».[89]  Queste  opinioni,  tuttavia,  non  paiono
           fondatissime,  perché  Picasso,  a  quell’epoca,  era  ancora  assai  lontano
           dall’astrazione. In realtà, il desiderio di ottenere per l’insieme pittorico

           una struttura plastica matura e unitaria (fondata sui toni modulati con
           cui Cézanne modella le proprie forme) non è in contraddizione con la

           sua  qualità  essenzialmente  letteraria  e  non  nega  le  singolari  realtà
           dell’oggetto e delle figure.

              Anzi,  la  metamorfosi  della  scena  con  figure  nell’opera  Pane  e
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