Page 76 - Il Perugino
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La composizione risulta infatti un po' farraginosa, carente nel
disegno rispetto ai precedenti di Mantegna.
Il tutto fruttò a Perugino la non alta cifra di 100 ducati.
Il dipinto venne regalato, con tutti gli altri dello studiolo, da
Carlo I Nevers al cardinale Richelieu, venendo trasferito a
Parigi. Qui seguì le vicende di molte collezioni artistiche di
pregio, finendo nel patrimonio statale e poi al nascente Museo
del Louvre.
In un dolce paesaggio tipico del pittore umbro, con basse colline
che digradano sfumando verso l'orizzonte, si svolge la lotta tra
le figure simboliche dell'Amore e della castità, un tema che si
connette da vicino con le altre tele dello studiolo.
Tra i numerosi personaggi mitologici si riconoscono Minerva,
Diana, la Venere celeste, Anteros, ninfe, fauni, satiri e amorini.
Nello sfondo sono rappresentati vari episodi mitologici legati
alla vittoria della Castità sull'Amore carnale: Apollo e Dafne,
Giove ed Europa, Mercurio e Glaucera, Polifemo e Galatea,
Plutone e Proserpina e Nettuno con la ninfa che diventa
cornacchia.
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