Page 81 - Il Perugino
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Il motivo dell'arcata, cieca, si trova anche nei lati minori.
Oltre la cornice marcapiano, il secondo piano presenta
un'intelaiatura decorativa con lesene, marcadavanzale e
cornicione, in cui si aprono finestre rettangolare con timpano ad
arco. Il coronamento, con camminamento balaustrato, è una
cupola con tegole di laterizio, tagliata dal bordo superiore del
dipinto che la fa apparire ancora più imponente di quello che in
realtà possa essere.
Si tratta di un edificio che richiama l'ideale classico del
Rinascimento, come lo immaginavano gli intellettuali dell'epoca
basandosi sui trattati di Leon Battista Alberti: in realtà
l'architettura dell'antica Roma non ha mai prodotto edifici con
tali elementi.
Come nella maggior parte delle opere peruginesche, la
composizione è impostata a criteri di simmetria, movimentati
dal variare ritmico delle pose.
Attorno al perno centrale del sacerdote, che sta perfettamente
sull'asse dell'edificio centrale e, soprattutto della sua maestosa
porta aperta sullo sfondo, sono disposti san Giuseppe, a sinistra
vestito di giallo, con dietro il corteo maschile, e la Vergine
Maria, a destra, seguita dalle donne.
Secondo le storie di Maria, infatti, ella, appena uscita dal
periodo monacale nel Tempio di Gerusalemme, in cui aveva
trascorso tutta l'adolescenza, venne destinata alle nozze ma solo
con colui che portando una mazza fosse stato prescelto da un
segno divino.
La mazza di Giuseppe fiorì, mentre quelle degli altri giovani no,
infatti nell'iconografia dell'episodio si vede sempre almeno uno
di loro che spezza la propria mazza con una gamba o il
ginocchio.
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