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PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI • STRUTTURE PER CULTURA E INFORMAZIONE B.9.
                                                            MUSEI, GALLERIE D’ARTE, PINACOTECHE 2.

11. Uniformità di illuminamento                                 La terza colonna (radianza totale) si riferisce ai soli       16. Opere e apparati decorativi posti nelle adiacen-                 A.GPNREOONZGEIOREATNTLIAI ZDIIONE
Al fine di soddisfare sia le esigenze di conservazione          manufatti igroscopici delle relative classi e definisce            ze di componenti illuminotecniche                               B.PORREGSATANZISIOMNI IEDDIELGIZLII
che quelle di fruizione complessiva dei manufatti piani,        limitazioni all’energia totale prodotta, per irraggiamen-                                                                          C.EPSREORFCEISZSIOIONALE
devono essere applicati i seguenti criteri di uniformità:       to, sulle superfici; quest’ultima può essere molto diver-     Gli apparecchi di illuminazione dovranno essere collo-               D.PSTRROUGTETTUTRAAZLIEONE
                                                                sa a parità di illuminamento.                                 cati in modo tale da non produrre effetti termici dannosi            E.ACOMNBTIERNOTLALLOE
Emin/Emedio > 0,5                                               Gli effetti termici indotti sono largamente dipendenti        su opere o decorazioni adiacenti. In particolare deve                F.CMOAMTEPROIANLEI,NTI, TECNICHE
Emax/Emin < 5                                                   dall’entità della componente infrarossa associata al          essere posta attenzione a non produrre dissipazioni ter-
                                                                flusso luminoso, che varia in dipendenza del tipo di sor-     miche in grado di determinare gradienti superiori ai 3°C             G.URBANISTICA
Nel caso di esposizione di tavole dipinte, per prevenire        gente, della tipologia di parabola o di filtro eventual-      (rispetto alla temperatura ambiente) su superfici circo-
l’insorgenza di effetti di tensionamento, quest’ultimo          mente impiegati.                                              stanti che siano anch’esse oggetto di cautele conserva-              BFR.U1I.BILITÀ DEGLI SPAZI
rapporto assumerà il seguente valore massimo:                                                                                 tive. In particolare andrà posta attenzione ai moti con-             LBSAT.R2MU.TOTBUIRLIETÀPER
                                                                14. Orientamenti gestionali illuminotecnici –                 vettivi e alla colonna d’aria calda ascendente prodotta,             BSLOT.R3SU.PTETTUTRAECOPELRO
Emax/Emin < 2                                                        Sistemi di esposizione temporizzati                      al fine di prevenire fenomeni di deposizione accelerata              BITMU.PR4IE.APNETRI LEOATSTPROEZRTZA-
                                                                                                                              del particellato, nelle zone poste immediatamente sopra              BCSTO.R5MU.MTTEURRCEIALI E UFFICI
Per quanto riguarda oggetti tridimensionali, bassorilie-        Le leggi di reciprocità sugli effetti fotochimici sono solo   l’apparecchio e i suoi componenti.                                   PSBTE.RR6U.LTATURRISETROIRCAETZTIIOVNE EE
vi ecc., questi rapporti devono essere valutati caso per        in parte applicabili a causa in particolare degli effetti     Nel caso di sorgenti munite di parabola selettiva per                SBT.R7U.TTURE SANITARIE
caso, fermo restando il criterio di mantenere la leggibi-       termoigrometrici che l’irraggiamento produce sui              l’infrarosso, il controllo si intende esteso alla compo-             LSB’TI.SR8TU.RTUTUZIROENPEER
lità complessiva dell’opera. Particolare attenzione, in         manufatti igroscopici.                                        nente IR eventualmente trasmessa per irraggiamento                   BSRTA.R9UE.TINTUFROERPMEARZCIOUNLTEU-
questo caso, dovrà essere prestata a evitare la produ-          A causa di queste considerazioni non sono da ritene-          nella parte posteriore.                                              BSILT.RC1UU0TL.TTOURE PER
zione di ombre multiple che alterano in modo sostan-            re accettabili apparati espositivi che, pur rispettando i                                                                          SBT.R1U1T.TURE CIMITERIALI
ziale la capacità di percezione delle forme.                    limiti previsti di dose di luce annuale (LO), pratichino      17. Indicazioni gestionali
                                                                livelli massimi di illuminamento difformi dalle racco-        Il dimensionamento dell’impianto, in termini di potenza ter-         BPMI.UN9SA.E2CI,O.GTAECLLHEERIE D’ARTE,
12. Esposizione energetica – Dose di luce annuale               mandazioni.                                                   mica dissipata nelle sale, non dovrà alterare la stabilità
L’intensità dell’azione fotochimica è legata in modo            Al fine di limitare gli effetti di shock termici frequenti e  dell’ambiente espositivo oltre i valori indicati nella sezione
diretto alla radiazione cumulata nel tempo.                     prolungati nel tempo, viene richiesta esplicitamente l’a-     dedicata alle condizioni microclimatiche di esposizione.
Nella tabella seguente sono riportati i valori annuali          dozione, per le categorie 2, 3 e 4, di sistemi progressi-     Sono inoltre da privilegiare tutti gli apparati automatici
massimi raccomandati, espressi in lux per ora/anno              vi di accensione (convenzionalmente denominati cir-           gestionali e di controllo che permettano di ottimizzare
(LO), per le categorie di manufatti sensibili alla luce.        cuiti soft-start) in tutti quegli impianti che prevedano      le prestazione dell’impianto illuminotecnico.
Occorre evidenziare che, per la categoria di fotosensibi-       l’accensione automatica in presenza di pubblico o con         Particolare attenzione deve essere posta, inoltre, all’il-
lità 4 (v. Tab. B.9.2./11), i valori indicati implicano forti   comando manuale e a gettoniera.                               luminazione di servizio notturna e per i sistemi di vigi-
limitazioni all’esposizione continuativa dei manufatti. Ciò     In generale l’accensione della sorgente deve essere           lanza che dovrà essere computata nella valutazione
consiglia di perseguire soluzioni espositive caratterizza-      regolata in modo che avvenga progressivamente nel-            della dose di luce annuale a cui sono esposte le opere.
te da apparati illuminotecnici particolarmente curati, che      l’arco di almeno 3 secondi.
consentano le fruizione a livelli molto bassi di illumina-                                                                    18. Controllo della luce naturale
mento (percorsi con adattamento progressivo, elimina-           15. Ambienti espositivi confinati                             Nella scheda vanno annotati anche i dati relativi agli
zione di fenomeni di abbagliamento sia primario che             Negli ambienti espositivi confinati deve essere prevista      accorgimenti adottati per il controllo della luce natura-
secondario, impiego di sorgenti con tonalità calda ecc.).       la collocazione esterna delle sorgenti1 e degli apparati      le, rilevando condizioni temporanee o stagionali di
Altre alternative praticabili sono costituite dalla rotazio-    di alimentazione; ciò vale, in particolare, quando manu-      irraggiamento solare diretto sulle opere.
ne degli oggetti esposti o dall’impiego di sistemi di           fatti igroscopici appartenenti alle categorie 2, 3 e 4        Andranno adottati tutti quei dispositivi, quali filtri, pellicole,
accensione temporizzata in presenza di pubblico.                sono esposti all’interno di climabox, teche, vetrine ecc.     tende, deflettori, diffusori, rifrattori, vetri a densità variabile
                                                                Il calore dissipato dalle sorgenti, sia per conduzione,       ecc. che lo sviluppo tecnologico rende disponibili sia per
Categoria fotosensibilità  Lux ora/anno (LO)                    sia attraverso l’aria di raffreddamento, dovrà essere         l’abbattimento della componente UV, sia per il controllo
2. Media                                                        smaltito in modo da non alterare la stabilità termica del-    della componente visibile e infrarossa. Nella individuazio-
3. Alta                    500.000                              l’ambiente confinato.                                         ne delle soluzioni da adottare si dovrà tenere conto anche
4. Molto alta              150.000                              Occorrerà in ogni caso porre attenzione alla depura-          dei bilanci energetici rispetto all’ambiente espositivo diffe-
                           50.000                               zione infrarossa delle sorgenti impiegate, per evitare la     renziando la quota di energia riflessa e smaltita dai dispo-
                                                                produzione di fenomeni legati all’effetto serra (incre-       sitivi all’esterno di finestre, lucernari ecc. rispetto a quella
13. Esposizione energetica –                                    mento termico e deumidificazione).                            abbattuta ma smaltita all’interno delle sale.
     Componente UV e radianza totale                            Possono essere previste, in casi particolari (per             Per esempio, nell’uso di pellicole termoriflettenti, sono
                                                                esempio vetrine antiche), altre soluzioni che preveda-        da ritenere più efficaci quelle progettate per applicazio-
Nella Tab. B.9.2./7 sono riportati i livelli massimi di         no il confinamento termico della fonte di illuminazione       ne esterna. Occorrerà inoltre tenere conto degli effetti
densità di energia accettati per la banda ultravioletta.        e lo smaltimento all’esterno del calore generato: in          di abbagliamento e produzione di riflessi che hanno
Essi sono espressi sia in valore assoluto che in forma          questo caso si richiede una validazione della soluzio-        ripercussioni conservative indirette, in quanto costrin-
relativa al flusso luminoso visibile, al fine di permette-      ne adottata attraverso il monitoraggio interno alla           gono a praticare sulle opere livelli di illuminamento
re la valutazione con le due tipologie di strumentazio-         vetrina.                                                      superiore a quanto altrimenti necessario.
ne più diffuse.
                                                                                                                              2. Linee guida
SCHEDA TECNICA – CONTENITORI ESPOSITIVI (vetrine, climabox e simili)                                                          Le istanze che riguardano la migliore visibilità e fruizione
                                                                                                                              degli oggetti esposti – anche dal punto di vista didattico –
L’aspetto estetico di un contenitore espositivo deve            manutenzione o del restauro di un manufatto, interven-        in quanto contribuiscono a definire la forma e le caratteri-
essere, all’atto della progettazione, subordinato a quello      gono a pieno titolo all’intero processo conservativo.         stiche funzionali della costruzione –, devono essere con-
prioritario della conservazione del manufatto, secondo le                                                                     siderate alla stregua stessa dei parametri ambientali e dei
specificazioni riportate nella seguente scheda tecnica.         1. Obiettivi di qualità                                       materiali costitutivi dei manufatti stessi, che tali caratteri-
La preoccupazione primaria dei conservatori era ed è            I principali fattori che determinano la qualità dello stato   stiche funzionali e forma in principal modo determinano
ancora oggi quella della protezione dai furti e dai dan-        di conservazione di un manufatto collocato in ambien-         sotto l’aspetto conservativo. Gli obiettivi enunciati vengo-
neggiamenti; preoccupazione che, sommata a quella               te confinato sono:                                            no realizzati mediante criteri, accorgimenti e dispositivi di
dei progettisti per l’aspetto estetico delle vetrine, fa sì                                                                   tipo ingegneristico da prevedersi in sede progettuale; que-
che il problema primario non sia tanto quello della             a) la sua conservazione ottimale in atmosfera control-        sti fanno sì che il sistema vetrina diventi un organismo
conservazione delle opere – che si presuppone risolto              lata e il facile monitoraggio di quest’ultima;             funzionale unico col sistema degli oggetti conservati.
con l’averle messe sotto vetro –quanto quello di crea-                                                                        Nel caso della conservazione ottimale in atmosfera con-
re un arredo la cui funzione si esaurisce nell’essere a         b) la prevenzione e il controllo delle sollecitazioni fisi-   trollata questi presidi tecnici devono condizionare gli
prova di furto.                                                    che esterne dovute a eventi antropici o naturali qua-      scambi tra atmosfera esterna e quella interna e tra questa
Di fatto, l’aspetto conservativo delle opere è stato assun-        li, ad esempio, urti accidentali o volontari, sollecita-   e gli oggetti conservati, secondo i valori consigliati per
to come referente prioritario dagli specialisti e dai costrut-     zioni da trasporto, terremoti;                             quella specifica classe di materiali. In particolare è neces-
tori di contenitori soltanto nel corso degli ultimi anni: le                                                                  sario che venga effettuato il massimo contenimento:
vetrine non debbono essere intese come semplici conte-          c) la facile accessibilità in relazione al controllo diretto
nitori ma devono essere concepite come vere e proprie              del manufatto, alle manutenzioni ordinarie e alle                                                                        ?
opere o presidi che, realizzate a completamento della              eventuali operazioni di pronto intervento conservativo.

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