Page 451 - Manuale dell'architetto
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PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI • STRUTTURE PER CULTURA E INFORMAZIONE B.9.
MUSEI, GALLERIE D’ARTE, PINACOTECHE 2.
11. Uniformità di illuminamento La terza colonna (radianza totale) si riferisce ai soli 16. Opere e apparati decorativi posti nelle adiacen- A.GPNREOONZGEIOREATNTLIAI ZDIIONE
Al fine di soddisfare sia le esigenze di conservazione manufatti igroscopici delle relative classi e definisce ze di componenti illuminotecniche B.PORREGSATANZISIOMNI IEDDIELGIZLII
che quelle di fruizione complessiva dei manufatti piani, limitazioni all’energia totale prodotta, per irraggiamen- C.EPSREORFCEISZSIOIONALE
devono essere applicati i seguenti criteri di uniformità: to, sulle superfici; quest’ultima può essere molto diver- Gli apparecchi di illuminazione dovranno essere collo- D.PSTRROUGTETTUTRAAZLIEONE
sa a parità di illuminamento. cati in modo tale da non produrre effetti termici dannosi E.ACOMNBTIERNOTLALLOE
Emin/Emedio > 0,5 Gli effetti termici indotti sono largamente dipendenti su opere o decorazioni adiacenti. In particolare deve F.CMOAMTEPROIANLEI,NTI, TECNICHE
Emax/Emin < 5 dall’entità della componente infrarossa associata al essere posta attenzione a non produrre dissipazioni ter-
flusso luminoso, che varia in dipendenza del tipo di sor- miche in grado di determinare gradienti superiori ai 3°C G.URBANISTICA
Nel caso di esposizione di tavole dipinte, per prevenire gente, della tipologia di parabola o di filtro eventual- (rispetto alla temperatura ambiente) su superfici circo-
l’insorgenza di effetti di tensionamento, quest’ultimo mente impiegati. stanti che siano anch’esse oggetto di cautele conserva- BFR.U1I.BILITÀ DEGLI SPAZI
rapporto assumerà il seguente valore massimo: tive. In particolare andrà posta attenzione ai moti con- LBSAT.R2MU.TOTBUIRLIETÀPER
14. Orientamenti gestionali illuminotecnici – vettivi e alla colonna d’aria calda ascendente prodotta, BSLOT.R3SU.PTETTUTRAECOPELRO
Emax/Emin < 2 Sistemi di esposizione temporizzati al fine di prevenire fenomeni di deposizione accelerata BITMU.PR4IE.APNETRI LEOATSTPROEZRTZA-
del particellato, nelle zone poste immediatamente sopra BCSTO.R5MU.MTTEURRCEIALI E UFFICI
Per quanto riguarda oggetti tridimensionali, bassorilie- Le leggi di reciprocità sugli effetti fotochimici sono solo l’apparecchio e i suoi componenti. PSBTE.RR6U.LTATURRISETROIRCAETZTIIOVNE EE
vi ecc., questi rapporti devono essere valutati caso per in parte applicabili a causa in particolare degli effetti Nel caso di sorgenti munite di parabola selettiva per SBT.R7U.TTURE SANITARIE
caso, fermo restando il criterio di mantenere la leggibi- termoigrometrici che l’irraggiamento produce sui l’infrarosso, il controllo si intende esteso alla compo- LSB’TI.SR8TU.RTUTUZIROENPEER
lità complessiva dell’opera. Particolare attenzione, in manufatti igroscopici. nente IR eventualmente trasmessa per irraggiamento BSRTA.R9UE.TINTUFROERPMEARZCIOUNLTEU-
questo caso, dovrà essere prestata a evitare la produ- A causa di queste considerazioni non sono da ritene- nella parte posteriore. BSILT.RC1UU0TL.TTOURE PER
zione di ombre multiple che alterano in modo sostan- re accettabili apparati espositivi che, pur rispettando i SBT.R1U1T.TURE CIMITERIALI
ziale la capacità di percezione delle forme. limiti previsti di dose di luce annuale (LO), pratichino 17. Indicazioni gestionali
livelli massimi di illuminamento difformi dalle racco- Il dimensionamento dell’impianto, in termini di potenza ter- BPMI.UN9SA.E2CI,O.GTAECLLHEERIE D’ARTE,
12. Esposizione energetica – Dose di luce annuale mandazioni. mica dissipata nelle sale, non dovrà alterare la stabilità
L’intensità dell’azione fotochimica è legata in modo Al fine di limitare gli effetti di shock termici frequenti e dell’ambiente espositivo oltre i valori indicati nella sezione
diretto alla radiazione cumulata nel tempo. prolungati nel tempo, viene richiesta esplicitamente l’a- dedicata alle condizioni microclimatiche di esposizione.
Nella tabella seguente sono riportati i valori annuali dozione, per le categorie 2, 3 e 4, di sistemi progressi- Sono inoltre da privilegiare tutti gli apparati automatici
massimi raccomandati, espressi in lux per ora/anno vi di accensione (convenzionalmente denominati cir- gestionali e di controllo che permettano di ottimizzare
(LO), per le categorie di manufatti sensibili alla luce. cuiti soft-start) in tutti quegli impianti che prevedano le prestazione dell’impianto illuminotecnico.
Occorre evidenziare che, per la categoria di fotosensibi- l’accensione automatica in presenza di pubblico o con Particolare attenzione deve essere posta, inoltre, all’il-
lità 4 (v. Tab. B.9.2./11), i valori indicati implicano forti comando manuale e a gettoniera. luminazione di servizio notturna e per i sistemi di vigi-
limitazioni all’esposizione continuativa dei manufatti. Ciò In generale l’accensione della sorgente deve essere lanza che dovrà essere computata nella valutazione
consiglia di perseguire soluzioni espositive caratterizza- regolata in modo che avvenga progressivamente nel- della dose di luce annuale a cui sono esposte le opere.
te da apparati illuminotecnici particolarmente curati, che l’arco di almeno 3 secondi.
consentano le fruizione a livelli molto bassi di illumina- 18. Controllo della luce naturale
mento (percorsi con adattamento progressivo, elimina- 15. Ambienti espositivi confinati Nella scheda vanno annotati anche i dati relativi agli
zione di fenomeni di abbagliamento sia primario che Negli ambienti espositivi confinati deve essere prevista accorgimenti adottati per il controllo della luce natura-
secondario, impiego di sorgenti con tonalità calda ecc.). la collocazione esterna delle sorgenti1 e degli apparati le, rilevando condizioni temporanee o stagionali di
Altre alternative praticabili sono costituite dalla rotazio- di alimentazione; ciò vale, in particolare, quando manu- irraggiamento solare diretto sulle opere.
ne degli oggetti esposti o dall’impiego di sistemi di fatti igroscopici appartenenti alle categorie 2, 3 e 4 Andranno adottati tutti quei dispositivi, quali filtri, pellicole,
accensione temporizzata in presenza di pubblico. sono esposti all’interno di climabox, teche, vetrine ecc. tende, deflettori, diffusori, rifrattori, vetri a densità variabile
Il calore dissipato dalle sorgenti, sia per conduzione, ecc. che lo sviluppo tecnologico rende disponibili sia per
Categoria fotosensibilità Lux ora/anno (LO) sia attraverso l’aria di raffreddamento, dovrà essere l’abbattimento della componente UV, sia per il controllo
2. Media smaltito in modo da non alterare la stabilità termica del- della componente visibile e infrarossa. Nella individuazio-
3. Alta 500.000 l’ambiente confinato. ne delle soluzioni da adottare si dovrà tenere conto anche
4. Molto alta 150.000 Occorrerà in ogni caso porre attenzione alla depura- dei bilanci energetici rispetto all’ambiente espositivo diffe-
50.000 zione infrarossa delle sorgenti impiegate, per evitare la renziando la quota di energia riflessa e smaltita dai dispo-
produzione di fenomeni legati all’effetto serra (incre- sitivi all’esterno di finestre, lucernari ecc. rispetto a quella
13. Esposizione energetica – mento termico e deumidificazione). abbattuta ma smaltita all’interno delle sale.
Componente UV e radianza totale Possono essere previste, in casi particolari (per Per esempio, nell’uso di pellicole termoriflettenti, sono
esempio vetrine antiche), altre soluzioni che preveda- da ritenere più efficaci quelle progettate per applicazio-
Nella Tab. B.9.2./7 sono riportati i livelli massimi di no il confinamento termico della fonte di illuminazione ne esterna. Occorrerà inoltre tenere conto degli effetti
densità di energia accettati per la banda ultravioletta. e lo smaltimento all’esterno del calore generato: in di abbagliamento e produzione di riflessi che hanno
Essi sono espressi sia in valore assoluto che in forma questo caso si richiede una validazione della soluzio- ripercussioni conservative indirette, in quanto costrin-
relativa al flusso luminoso visibile, al fine di permette- ne adottata attraverso il monitoraggio interno alla gono a praticare sulle opere livelli di illuminamento
re la valutazione con le due tipologie di strumentazio- vetrina. superiore a quanto altrimenti necessario.
ne più diffuse.
2. Linee guida
SCHEDA TECNICA – CONTENITORI ESPOSITIVI (vetrine, climabox e simili) Le istanze che riguardano la migliore visibilità e fruizione
degli oggetti esposti – anche dal punto di vista didattico –
L’aspetto estetico di un contenitore espositivo deve manutenzione o del restauro di un manufatto, interven- in quanto contribuiscono a definire la forma e le caratteri-
essere, all’atto della progettazione, subordinato a quello gono a pieno titolo all’intero processo conservativo. stiche funzionali della costruzione –, devono essere con-
prioritario della conservazione del manufatto, secondo le siderate alla stregua stessa dei parametri ambientali e dei
specificazioni riportate nella seguente scheda tecnica. 1. Obiettivi di qualità materiali costitutivi dei manufatti stessi, che tali caratteri-
La preoccupazione primaria dei conservatori era ed è I principali fattori che determinano la qualità dello stato stiche funzionali e forma in principal modo determinano
ancora oggi quella della protezione dai furti e dai dan- di conservazione di un manufatto collocato in ambien- sotto l’aspetto conservativo. Gli obiettivi enunciati vengo-
neggiamenti; preoccupazione che, sommata a quella te confinato sono: no realizzati mediante criteri, accorgimenti e dispositivi di
dei progettisti per l’aspetto estetico delle vetrine, fa sì tipo ingegneristico da prevedersi in sede progettuale; que-
che il problema primario non sia tanto quello della a) la sua conservazione ottimale in atmosfera control- sti fanno sì che il sistema vetrina diventi un organismo
conservazione delle opere – che si presuppone risolto lata e il facile monitoraggio di quest’ultima; funzionale unico col sistema degli oggetti conservati.
con l’averle messe sotto vetro –quanto quello di crea- Nel caso della conservazione ottimale in atmosfera con-
re un arredo la cui funzione si esaurisce nell’essere a b) la prevenzione e il controllo delle sollecitazioni fisi- trollata questi presidi tecnici devono condizionare gli
prova di furto. che esterne dovute a eventi antropici o naturali qua- scambi tra atmosfera esterna e quella interna e tra questa
Di fatto, l’aspetto conservativo delle opere è stato assun- li, ad esempio, urti accidentali o volontari, sollecita- e gli oggetti conservati, secondo i valori consigliati per
to come referente prioritario dagli specialisti e dai costrut- zioni da trasporto, terremoti; quella specifica classe di materiali. In particolare è neces-
tori di contenitori soltanto nel corso degli ultimi anni: le sario che venga effettuato il massimo contenimento:
vetrine non debbono essere intese come semplici conte- c) la facile accessibilità in relazione al controllo diretto
nitori ma devono essere concepite come vere e proprie del manufatto, alle manutenzioni ordinarie e alle ?
opere o presidi che, realizzate a completamento della eventuali operazioni di pronto intervento conservativo.
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