Page 450 - Manuale dell'architetto
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B.9. PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI • STRUTTURE PER CULTURA E INFORMAZIONE
2. MUSEI, GALLERIE D’ARTE, PINACOTECHE
? RIFERIMENTI NORMATIVI E PRESTAZIONALI
? SCHEDA TECNICA: PARAMETRI AMBIENTALI
7. Valori limite raccomandati di concentrazione Organizzazioni sanitarie americane considerano come stravolgimenti delle esigenze conservative. Le norme
degli inquinanti aerodispersi valori limite: sono state, al contempo, espresse in modo da lasciare
spazio alla adattabilità delle soluzioni, specie in un con-
Le condizioni necessarie a ottenere una corretta con- • per la carica batterica totale: 750 UFC/m3; testo come quello italiano caratterizzato da architetture
servazione dei manufatti deve tener conto anche dei • per la carica fungina 150 UFC/m3 e allergeni assen- museali e contenitori che costituiscono essi stessi del-
valori limite raccomandati per gli inquinanti chimici le opere da proteggere.
aerodispersi di seguito riportati. ti.
INQUINANTE ARCHIVI (NISO–TR01/95) MUSEO (BRIMBLECOMBE) UNI 10586/97 10. Controlli fotometrici –
Biossido di zolfo 5–10 ppb (vol) <0.4 ppb (vol) =10 µg/m3 Illuminamenti raccomandati
Nella Tab. B.9.2./6 vengono recepite lerecenti racco-
Biossido di azoto 5–10 ppb (vol) <2.5 ppb (vol) =2 µg/m3 (NOx) mandazioni internazionali, che classificano in quattro
Ozono 5–10 ppb (vol) 1 ppb (vol) <2 µg/m3 categorie di fotosensibilità i reperti e i manufatti e ne
stabiliscono i livelli massimi di illuminamento.
PS (fine) rimoz. >95% rimoz. >95% (>2µm) <50 µg/m3 Per quanto concerne gli studi sperimentali sui pigmen-
ti e sui coloranti, che per il momento sono stati condot-
ti in modo sistematico solo per i prodotti industriali
Tali valori, derivati dai pochi riferimenti bibliografici dis- 9. Vincoli conservativi relativi all’esposizione moderni (standard ISO blue–wool), è prevedibile che in
ponibili, richiedono alcune precisazioni: a fonti luminose futuro essi siano ulteriormente sviluppati per definire in
• Il valore limite NISO per il biossido di zolfo appare il Le raccomandazioni riportate sono frutto di raccoman- modo più dettagliato le classi di fotosensibilità.
più rispondente alla casistica reale. dazioni e di proposte normative emesse, fin dall’inizio La linea di tendenza è quella di associare questi studi
• Per quanto riguarda i valori limiti per gli ossidi di degli anni ‘70, dagli organismi internazionali (principal- a quelli condotti con il criterio del coefficiente di danno,
azoto e l’ozono, i dati di Brimblecombe sono quelli mente ICOM e IES e CIBS), successivamente svilup- cioè tenendo conto della diversa capacità di produrre
da ritenersi più adeguati. pati dal gruppo di lavoro del Comitato Termotecnico effetti fotochimici delle varie tipologie di sorgenti, a
• I valori relativi al particellato andrebbero relazionati Italiano–UNI (progetto di norma CTI E02.01.304.0), parità di illuminamento prodotto.
alla frazione fine (PM10); il valore limite più opportu- dalla proposta CT 3–22 CIE e dal Manuale di illumino- Gli illuminamenti previsti sono da considerare come
no, sulla base dei dati sperimentali disponibili sem- tecnica AIDI (1999). Nei documenti citati sono inserite condizione media di esercizio.
brerebbe essere intorno ai 20–30 µg/m3. indicazioni nate in ambiente ICR, sulla base di una Con sorgenti appena installate sono ammessi valori di
• I valori riportati vanno intesi come valori limiti da non casistica molto differenziata di controlli eseguiti in labo- misura superiori del 10% per tenere conto del fattore di
superare. ratorio e in diverse sedi museali. decadimento medio delle sorgenti dopo il primo perio-
• Anche nel caso di monitoraggi in continuo i valori Ciò ha permesso di individuare, definire e verificare do di attivazione. Nel caso di presenza di più materiali
istantanei devono essere al di sotto di tali limiti. vincoli espositivi che, oltre a tutelare la conservazione e/o tecniche, deve essere posto il limite corrisponden-
delle opere esposte, risultassero praticabili da parte dei te alla classe più protetta.
Per ottimizzare la qualità dell’aria è opportuno, parten- progettisti e compatibili con le esigenze di fruizione e di Particolari precauzioni sulla componente termica della
do dalla compilazione della scheda ambiente, mettere salvaguardia del contesto espositivo. radiazione andranno adottate nel caso di manufatti
in essere tutti quei presidi e interventi di tipo passivo e Il criterio adottato è stato quello di indirizzare verso la polimaterici, in tutti quei casi in cui siano vincolati mate-
di gestione atti ad abbattere la concentrazione degli realizzazione di apparati e impianti concepiti al meglio riali con coefficienti di dilatazione diversi, per evitare
inquinanti aerodispersi. dello stato dell’arte, senza approssimazioni, elusioni o distacchi o crettature (esempio smalti su metallo).
Ogni volta che viene progettato un impianto per il condi-
zionamento fisico ambientale, questo deve sempre pre- TAB. B.9.2./6 CLASSI DI FOTOSENSIBILITÀ E ILLUMINAMENTO MASSIMO CONSIGLIATO
vedere un sistema di filtraggio degli inquinanti aerodisper-
si gassosi e particellari, sia dell’aria esterna immessa FOTOSENSIBILITÀ ILLUMINAMENTO MASSIMO
all’interno, sia dell’aria interna riciclata, per evitare il pos-
sibile conseguente incremento della concentrazione degli
inquinanti indoor. Reperti e manufatti relativamente poco sensibili alla Superiore a 300 ma con limita-
In casi di mostre, aperture prolungate e altri eventi parti- 1. Molto bassa luce: metalli, materiali lapidei e stucchi senza strato di zioni sugli effetti termici in parti-
colari che possano determinare elevato afflusso di pubbli- finitura, ceramiche, gioielleria, smalti, vetri, vetrate poli- colare per stucchi, smalti, vetrate
co sono richieste condizioni rigorosamente controllate, crome, reperti fossili. e fossili.
monitorando in continuo la concentrazione degli inquinan- 2. Media Reperti e manufatti moderatamente sensibili alla luce:
ti aerodispersi, con particolare attenzione al biossido di pitture a olio e a tempera verniciate, affreschi materiali
carbonio e al particellato sospeso. organici non compresi nei gruppi 3 e 4 quali quelli in cor-
8. Valori limite per gli inquinanti biologici atmosferici no, osso, avorio, legno
La concentrazione di inquinanti biologici si determina 3. Alta Reperti e manufatti altamente sensibili alla luce: tessili, costu-
mediante analisi aerobiologiche. mi, arazzi, tappeti, tappezzeria; acquerelli, pastelli, stampe,
Tali indagini, di tipo quantitativo e qualitativo, consentono di libri, cuoio tinto; pitture e tempere non verniciate, pittura a
individuare i microrganismi presenti nell’aria e di definire i guazzo, pitture realizzate con tecniche miste o “moderne”
livelli di rischio di biodeterioramento per i manufatti e di
rischio igienico–sanitario per i visitatori. con materiali instabili, disegni a pennarello; piume, pelli
Le metodologie d’analisi da adottare per tali indagini sono e reperti botanici, materiali etnografici e di storianatura- 50
riportate nel Doc. Normal 39/93 (1994). le di origine organica o tinti con prodotti vegetali; carta,
La concentrazione di inquinanti microbici è espressa in 4. Molto alta pergamena, legni bagnati 50
Unità Formanti Colonia per metro cubo d’aria (UFC/m3).
È necessario tenere presente che elevate concentrazioni Reperti e manufatti estremamente sensibili alla luce:
di microrganismi nell’aria non sono sempre indice di mummie; sete, inchiostri, coloranti e pigmenti a maggior
rischio per i manufatti in quanto non tutte le specie aero- rischio di scoloritura come lacche ecc.
diffuse hanno potenzialità biodeteriogene; sarebbe perciò
necessario conoscere la concentrazione relativa delle TAB. B.9.2./7
diverse specie individuando quelle in grado di danneggia-
re i materiali conservati negli ambienti analizzati. COMPONENTE ULTRAVIOLETTA
La colonizzazione dei materiali e il loro conseguente dan-
neggiamento si realizza inoltre solo se a elevate concen- Fotosensibilità Componente Radianza UV max. Densità di
trazioni di inquinanti biologici si affiancano condizioni UV max (valore assoluto) energia totale
microclimatiche favorevoli al loro sviluppo quali UR >65% associata Radianza totale max.
e T>20°C. A livello igienico, elevate concentrazioni di al flusso luminoso (banda di misura
funghi e batteri possono essere considerate indice di 400 ÷4000nm)
ambiente malsano; stabilire dei livelli limite è però difficile 2. Media 75 mW/lm > 1,2 mW/cmq 10 W/mq
in quanto questi sono in relazione alla capacità infet-
tante dei microrganismi presenti e alle capacità di dife- 3. Alta 75 mW/lm > 0,4 mW/cmq 3 W/mq
sa del soggetto umano, a loro volta condizionate da 4. Molto alta 10 mW/lm > 0,05 mW/cmq 1 W/mq
diversi stati fisiologici o patologici.
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