Page 16 - Manuale dell'architetto
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NOZIONI GENERALI DI PROGETTAZIONE • RAPPRESENTAZIONE DEL PROGETTO A.1.
                           PRINCÌPI DI DESIGNAZIONE DI ELEMENTI E PARTI DEGLI EDIFICI 4.

METODI DI DESIGNAZIONE                                                                                                                                                                               A.GNPREOONZGEIOREATNTLIAI ZDIIONE
                                                                                                                                                                                                     B.PCSTARRERUSATTTATTUZERRIOEISNETADICLIHLIIEZDIEELLE
DESCRIZIONE DELL’OGGETTO: DISEGNO E DESIGNAZIONI                                                DESIGNAZIONE DEL TIPO, SINGOLA E COMPLETA (UNI – ISO 4157)                                           C.PESREORFCEISZSIOIONALE
                                                                                                                                                                                                     D.PSTRROUGTETTUTRAAZLIEONE
La norma UNI – ISO 4157 indica criteri generali per la designazione di edifici, parti, com-     Designazione del tipo                                                                                E.ACOMNBTIERNOTLALLOE
ponenti e quanto altro occorre per una organizzazione univoca delle informazioni conte-         “Differenti oggetti sono classificati conformemente al tipo (ad esempio genere o forma               F.MCOAMTEPROIANLEI,NTI, TECNICHE
nute nei disegni. La norma inizia precisando: “Tutti i disegni e i particolari disegnati devo-  dell’oggetto)”.                                                                                      G.URBANISTICA
no essere preparati in maniera che il disegno da solo basti a descrivere l’oggetto, senza
alcuna aggiunta di parole o iniziali”.                                                          Designazione singola                                                                                 RDAAE.L1PPP.RREOSGENETTTAOZIONE
Premessa essenziale nello spirito della normativa UNI, che esattamente a questo è rivol-        “Ogni oggetto separato è individuato. La designazione singola è sovente una indica-                  AODER.L2GP.ARNOIZGZETATZOIONE
ta: a fare sì che ogni disegno, redatto con segni, campiture e simbologie normalizzate e        zione di posizione.”                                                                                 AACPAOM.E3MBS.IPAEANGTGTIABISILLTEIITCEÀA
univoche, contenga intrinsecamente tutte le informazioni necessarie alla sua decodifica-
zione e attuazione. “Tuttavia” – prosegue la norma – “se il disegno rappresenta un certo        Designazione completa                                                                                ASSRICAS.A1PTELP.ME3REGI.SDREIANMFTIIACSHZUIEROADNZIEIONE,
numero di parti similari (ad esempio: la pianta di un edificio con molte finestre), si può, se  “La designazione completa è composta da una designazione principale e da una addi-                   PAEZRIP.OI1ANN.RC4ETÌIP.DIDEDEGGILDLI IEEELSDEIGMIFNEICNAIT-I
necessario, identificarle separatamente (ad esempio: con una serie di numeri); ugual-           zionale.
mente si può fare quando oggetti similari (ad esempio: finestre) possono essere confusi         La designazione principale individua le categorie di oggetti previste nella progettazio-
con altri elementi similari, quali le porte. In caso di simili identificazioni, devono essere   ne e permane in tutti i livelli della documentazione. Essa può essere effettuata con uno
osservati i principi specificati nella presente norma”.                                         dei seguenti criteri:

DESIGNAZIONE MEDIANTE SIMBOLI GRAFICI                                                           Denominazione completa di ciascuna categoria
                                                                                                (ad esempio: CASA, VANO, FINESTRA, PORTA, CHIUSURA, VALVOLA D’ARRESTO);
Annotiamo a margine dei       FIG. A.1.4./1 DESIGNAZIONE DEI PIANI          PIANO 4
“principi di designazione”        LIVELLO 4                                 PIANO 3             Abbreviazioni corrispondenti
riportati dalla norma UNI –                                                 PIANO 2             (ad esempio: C, V, F, Ch, VDA);
ISO che è prassi proget-          LIVELLO 3                                 PIANO 1
tuale consolidata sostituire                                                                    Altre designazioni sintetiche
alcuni codici di designazio-                                                                    (ad esempio: porte: 1; finestre: 2; divisorio: 3; ecc.);
ne con simboli grafici che,
di fatto, svolgono lo stesso                                                                    Designazione conforme a un sistema generale di classificazione e codificazione
ruolo.                                                                                          “Le designazioni addizionali indicano una ulteriore specificazione nella categoria con-
                                                                                                siderata. Esse devono contenere i seguenti elementi:
Ad esempio: la designazio-    LIVELLO 2
ne principale di porte e      LIVELLO 1                                                         • per una designazione di tipo: delle cifre e delle lettere
finestre viene sostituita                                                                          ad esempio: F 12 b dove F rappresenta la designazione principale per “finestra”, 12
rispettivamente da un peri-                                                                        la designazione addizionale per tipo, materiale, dimensione, ecc., e b la designazio-
metro quadrato ruotato di                                                                          ne addizionale per delle varianti, per esempio tacca per il davanzale;
45° e da un esagono che
contengono al loro interno                                                                      • per delle designazioni singole: le cifre e le lettere in ordine
le designazioni, addizionali                                                                       ad esempio: P1, P2, P3, ecc. dove P rappresenta la designazione principale per pila-
relative a tipo o dimensio-                                                                        stro, e 1, 2, 3, designa individualmente ogni pilastro. La designazione singola può
ne, in forma di lettere e/o                                                                        ugualmente essere costituita da coordinate.”
numeri.

CASI DI DESIGNAZIONE RICORRENTI (REGOLATI DALLA NORMA UNI 4157)

La norma UNI di riferimento espone alcuni casi di desi-           abbreviazioni prestabilite, accompagnate dal numero             Vani e altre superfici connesse
gnazione essenziali e di uso corrente, come segue.                del piano cui si riferiscono. Le indicazioni devono esse-       “All’interno dei limiti fisici di tutte le parti della costruzio-
                                                                  re collocate in prossimità del disegno.”                        ne e a ogni piano, i vani sono generalmente numerati
Edifici                                                                                                                           con ordine progressivo. Per aderire alla eventuale
“Gli edifici appartenenti al medesimo progetto sono indi-         Parti di piano                                                  destinazione funzionale, i vani possono essere riuniti
cati con una designazione principale e una designazio-            “La designazione di una parte di piano, quando la sua           anche in serie”. “Se degli edifici separati sono inclusi
ne singola, ad esempio:                                           rappresentazione è suddivisa in diversi disegni, è costi-       nello stesso progetto i vani devono essere numerati
                                                                  tuita dalla designazione del piano, integrata da una let-       indipendentemente per ogni, edificio”.
CASA 1, CASA 2, CASA 3.                                           tera sistematica o da un numero.                                “I numeri e le denominazioni dei vani sono indicati in
                                                                  Ad esempio:                                                     ciascuno spazio nel modo seguente:
Parti di edificio
“La designazione di una parte di un edificio consiste             PIANO 3 PARTE A, PIANO 3 PARTE B, ecc.”                         324 RICEVIMENTO 325 ARCHIVIO
nella designazione principale, integrata da una lettera
sistematica o da un numero, ad esempio:                           “In un disegno riguardante una parte di piano, deve             I numeri dei vani sono costituiti, per ogni piano, da tre
                                                                  essere indicato anche un disegno d’insieme in scala             cifre (se ciò non basta, quattro, ecc.) di cui la prima cifra
CASA 2 PARTE A, CASA 2 PARTE B, ecc.”                             ridotta avente lo scopo di segnalare l’ubicazione della         indica il numero del piano e le ultime due (o più) i nume-
                                                                  parte rappresentata nell’intero edificio”.                      ri d’ordine”.
Piani                                                                                                                             “La numerazione dei vani è effettuata a ogni piano in
“Per ‘piano’ si intende uno spazio tra due livelli definito da    Solai                                                           modo da facilitare l’orientamento all’interno dell’edificio.
limiti fisici (pavimenti, soffitti, muri), questi limiti restano  “I solai (strutture di impalcato) sono numerati in ordine       Essa deve essere effettuata partendo dalla sinistra del-
inclusi. La concezione di piano e quella di livello sono          dal basso verso l’alto dell’edificio, conformemente al          l’edificio, nell’ordine di accessibilità ai vani, iniziando
complementari ma non equivalenti. Ogni piano deve                 numero del piano di cui rappresentano l’elemento di             dall’entrata principale o dall’ultima entrata e da qui
essere designato da cifre progressive dal basso verso l’al-       definizione superiore.”                                         girando in senso orario”.
to. Il livello più basso utilizzabile, indipendentemente dal-                                                                     “Se da un vano già numerato se ne ricava un altro, que-
la destinazione d’uso, si designa con il numero 1”.               Pilastri, solai, muri, travi ecc.                               sto riceve il medesimo numero già attribuito al vano dal-
“La numerazione si applica non soltanto allo spazio uti-          “I pilastri, i solai, i muri, le travi ecc. sono designati con  la cui superficie è stato ricavato. Entrambi i vani risul-
lizzabile di un dato piano, ma anche ai limiti fisici che         una abbreviazione principale e un’indicazione addiziona-        tanti sono differenziati mediante l’adozione di una lette-
delimitano questo spazio. Allo scopo di esprimere la              le (cifre). La prima cifra della definizione addizionale indi-  ra differente, nel modo seguente: 127 A, 127 B”.
variazione da un piano all’altro, si raccomanda di riferi-        ca il numero del piano e le due ultime cifre i numeri d’or-     “Non deve sussistere alcun vuoto nella numerazione. Se
re il livello alla superficie superiore del solaio portante”.     dine, conformemente al seguente esempio:                        due vani già numerati vengono fusi, il nuovo vano risul-
“Se esistono variazioni di livello di un edificio (ad esem-                                                                       tante deve essere contrassegnato con i numeri prece-
pio mezzanini, piani fuori del livello principale, pianerot-      Pilastri  = P 201, P202                                         dentemente attribuiti nel modo seguente: 127, 128”.
toli, rampe, ecc.) devono essere fornite tutte le indica-         Solai     = S 201, S 202                                        “Il numero dell’edificio e il numero del vano possono esse-
zioni necessarie al fine di evitare errori. Per queste indi-      Muri      = M 201, M 202                                        re indicati in un’unica designazione, nel seguente modo:
cazioni può essere usato il termine ‘livello’ o anche altre       Travi     = T 201, T 202”                                       2/216 (cioè: edificio 2, vano 216 [ n.16 del piano 2])”.

                                                                                                                                                                                                     A 15
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