Page 99 - Manuale di autostima
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molto piccolo, «stamattina hai chiamato una pasticceria al posto del rifornitore odontoiatrico,

      e  una  toelettatura  per  cani  al  posto  della  signora  Rastelli  per  spostarle  l’appuntamento.  Ci
      hanno  richiamati  per  chiedere  se  ci  occupiamo  anche  di  benessere  dentale  per  piccoli
      animali».
      «Oh, Santo Cielo» sospira Laura, sedendosi. Le sembra di svenire.
      «Cara,  può  succedere,  davvero.  Non  è  successo  niente.  Ma,  forse,  se  andassi  a  casa  a
      riposarti, le cose andrebbero meglio».
      Laura annuisce lentamente con la testa, prendendo la sua borsetta.

      «Davvero» le ripete la collega in tono gentile, mentre si dirige verso la porta, «sono sicura
      che domani andrà meglio. E… Laura?».
      «Dimmi» risponde la poveretta, che ormai non sa più cosa aspettarsi.
      «Se  vuoi,  prendi  pure  un  po’  di  bignè  al  cioccolato.  Ne  hai  ordinato  venticinque  alla

      pasticceria di stamattina, tutti sul conto dello studio».
      D’accordo,  ammetto  che,  probabilmente,  non  ti  è  mai  successa  una  cosa  simile  al  lavoro.
      Ammetto anche che io, in una condizione simile, sarei rimasta direttamente a casa. Però l’idea
      è  questa:  anche  se  con  le  migliori  intenzioni,  se  si  sta  male  è  estremamente  difficile
      concentrarsi su qualcosa di diverso al malessere fisico.
      Prova a leggere una pagina di giornale se hai la congiuntivite, o a concentrarti su un film se hai

      un forte mal di denti. Magari sei estremamente interessato a quell’articolo, o quel film è del
      tuo  autore  preferito,  con  attori  geniali  e  una  trama  avvincente,  eppure  concentrarti  diventa
      difficilissimo, nonostante la tua buona volontà, non a caso, se stai male provi a risolvere il
      problema prendendo un medicinale, o riposandoti.
      Per la tua stima, però, il discorso sembrerebbe diverso. Amare gli altri, rispettarli, stimarli

      sembra un compito alto, mentre amare, rispettare, stimare sé stessi sembra un compito al
      limite dell’egoismo.
      È un dettame sociale e culturale, secondo cui occuparsi di sé stessi è un’azione negativa, e chi
      la compie dovrebbe sentirsi in colpa. Al contrario, occuparsi degli altri è nobile. Questo è
      vero. Occuparsi delle altre persone è giusto e bellissimo, ma non esclude l’occuparsi e

      l’amare  sé  stessi,  proprio  come  curare  la  propria  salute  aiuta  ad  avere  maggiore
      attenzione verso quello che facciamo.
      Migliorare  la  propria  stima  in  sé  stessi  vuol  dire,  principalmente,  vederci  per  quello  che
      realmente siamo e comprendere come tutti siano degni di rispetto ed amore, proprio perché
      siamo unici, perché nessuno mai, al mondo, potrà essere come noi.

      Quando riusciremo a brillare di questa luce, diventeremo luce anche per tutti gli altri. Quando
      ci libereremo del pensiero ossessivo di essere come vorremmo, come vorrebbero parenti e
      amici, di non essere all’altezza delle aspettative altrui, solo allora potremo davvero amare
      anche tutti gli altri in maniera piena, e guardarli con la stessa stima e rispetto con cui
      vorremmo essere guardati noi.
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