Page 1837 - Shakespeare - Vol. 4
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               I miei occhi e il cuore sono in conflitto estremo

               per contendersi l’immagine della tua persona:
               gli occhi al cuor vorrebbero celare la tua effigie,
               agli occhi il cuor contesta la libertà di tal diritto.
               Il cuore a difesa adduce che tu dimori in lui

               − un tempio mai violato da sguardi penetranti −
               ma gli accusati negano tal dissertazione,
               dicendo che in loro giace il tuo bel sembiante.
               Per attribuir questo diritto si convoca in giuria

               un esame dei pensieri che al cuore son fedeli,
               e per verdetto loro viene aggiudicata
               la parte dei puri occhi e quella del caro cuore:
                               così: agli occhi spetta la tua esteriorità,

                               e diritto del mio cuore è il tuo profondo amore.
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