Page 1227 - Shakespeare - Vol. 4
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Questo soltanto, e basta. Tu sei il figlio di mia zia,
e il sangue che desideriamo versare è fratello,
in me, il tuo, e in te, il mio; la spada
ho in mano, e se tu mi uccidi
gli dei ed io ti perdoniamo. Se c’è
un luogo destinato a coloro che dormono nell’onore,
mi auguro che l’anima affaticata di chi cade vi arrivi.
Combatti bene, cugino; dammi la tua nobile mano.
ARCITE
Eccola, Palamone. Questa mano mai più
ti toccherà con tale affetto.
PALAMONE
Ti raccomando a Dio.
ARCITE
Se cado, maledicimi, e di’ ch’ero un codardo,
perché essi soltanto muoiono in queste giuste prove.
Un ultimo addio, mio cugino.
PALAMONE
Addio, Arcite.
Combattono. Poi suono di corni all’interno; si fermano.
ARCITE
Oh, cugino, ahimè, la nostra follia ci ha perduti!
PALAMONE
Perché?
ARCITE
Questo è il Duca, a caccia come vi dissi;
se siamo scoperti, è finita. Oh, nascondetevi
in nome dell’onore e della sicurezza, subito
nella vostra boscaglia nuovamente, signore; troveremo
per morire tempo abbastanza poi. Gentile cugino,