Page 1222 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1222

Sfidatemi in questi termini cortesi, e mi apparirete
               più caro d’un’amante; basta con la rabbia,
               per quanto vi è cara ogni cosa che sia cavalleresca!
               Non ci hanno educati a far discorsi, amico; una volta armati,

               ed entrambi in guardia, irrompa la nostra furia,
               come il cozzare di due maree, da noi violentemente,
               e allora a chi il patrimonio        78  di questa bellezza
               spetti veramente − senza corrucci, scherni,

               insulti alle nostre persone, ed altri imbronciamenti
               più adatti a ragazzine e scolaretti − si vedrà,
               e rapidamente, vostro o mio. Volete armarvi, signore?
               O se non vi sentite pronto ancora

               e forte della vecchia energia, aspetterò, cugino,
               ed ogni giorno vi riconforterò nella salute,
               nel tempo libero. Alla vostra persona sono amico,
               e quasi vorrei non aver detto che amavo colei,

               per quanto sarei morto; ma poiché amo tale signora,
               ed il mio amore è giustificato, non devo rinnegarlo.



              PALAMONE
               Arcite, tu sei così coraggioso come avversario
               che nessuno oltre a tuo cugino è degno d’ucciderti.
               Son sano e vigoroso. Scegli le armi.




              ARCITE
                               Scegliete voi, signore.



              PALAMONE
               Vuoi superarmi in tutto, o lo fai
               per far ch’io ti risparmi?



              ARCITE
                               Se così pensate, cugino,
               vi sbagliate, perché come io sono un soldato

               non vi risparmierò.



              PALAMONE
   1217   1218   1219   1220   1221   1222   1223   1224   1225   1226   1227