Page 844 - Shakespeare - Vol. 2
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Cliffs, N.J., Prentice-Hall, 1968. Due ausili alla lettura rivolti agli studenti ma
non privi di osservazioni utili, specie il secondo, sono le Coles Notes su Henry
IV Part 2 di P. Stafford (Toronto 1967) e le York Notes di M. Jardine (Harlow,
Longman, 1981).
Per il rapporto con le fonti si veda l’eccellente analisi comparativa di S. Payne,
in AA.VV., Nel laboratorio di Shakespeare, Parma, Pratiche, 1988, III, 161-
241. Ampi estratti sono ristampati in appendice alle edizioni New Arden, New
Cambridge, Signet, Bantam.
Sull’ardua questione del testo, cioè dei meriti rispettivi dell’in-quarto del 1600
e dell’in-folio del 1623, esiste un intero volume, E. Prosser, Shakespeare’s
Anonymous Editors: Scribe and Compositor in the Folio Text of «2 Henry IV»,
Stanford, Ca., Stanford Univ. Press, 1981, che difende a spada tratta le lezioni
dell’in-quarto (e giudica en passant il dramma un fallimento artistico, p. 172).
Sulla linea di un ritorno all’in-quarto si sono in ogni caso mosse tutte le
edizioni moderne, compresa quella che qui si presenta. Fa parziale eccezione
l’edizione Oxford di J. Jowett, che si propone di «riprodurre i caratteri
sostanziali della versione teatrale sottostante all’in-folio», vedi la ricca messe
di notizie in S. Wells e G. Taylor, William Shakespeare: A Textual Companion,
Oxford, Oxford Univ. Press, 1987.
M.B.