Page 264 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Rantzau  e  von  Alten  che  avevano  l’aria  di  annoiarsi  a
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                   ra» . Un giorno che era invece con Resa von Schirnho-
 morte. Col passare degli anni Nietzsche non pareva più  stesso  le  disse,  ammirato:  «Lei  è  una  vera  avventurie-
 particolarmente  interessante  alla  compagnia  di  giovani  fer furono caricati da una mandria di buoi. Qui Nietz-
 donne  e  una  volta  che  gli  misero  accanto  a  tavola  la  sche si comportò bene. Racconta Resa: «Per nulla pre-
 figlia  del  compositore  Cornelius,  una  splendida  dicias-  occupato levò cavallerescamente in alto il suo noto ac-
 settenne,  ne  fu  infastidito.  Sia  a  Sils  che  a  Nizza  c’era  compagnatore quotidiano, il parasole grigio, e saltando
 anche  un  misterioso  olandese,  parente  delle  Fynn,  che  di qua e di là lo agitava contro le bestie, mentre il pa-
 veniva  da  Giava  e  che  fu  in  seguito  sospettato  di  aver  store rimetteva insieme la mandria. Questi atteggiamenti
 fornito a Nietzsche una straordinaria droga antidolorifi-  da  difensore  erano  così  fortemente  in  contrasto  con
 ca  che  si  era  procurato  in  Oriente e  che  sarebbe stata  l’aspetto esteriore di Nietzsche e col suo portamento di
 una delle concause della follia del filosofo.  solito  tranquillo  e  moderato  che  anch’io  mi  resi  conto
 Per le compagnie di Nizza e di Sils Nietzsche era «il  della comicità della situazione ed entrambi scoppiammo
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 nostro  caro  professore  mezzo  cieco» .  A  Sils  veniva  a ridere» . Un’altra volta, in seguito allo straripamento
 volentieri invitato a piccole gite, sul Maloia, a Surlej e  di un fiume, Nietzsche dovette salvarsi arrampicandosi
 altrove. Era noto come un innocente burlone cui piace-  precipitosamente su un albero.
 va fare scherzi di dubbio gusto. Una volta andò a trova-  Questi furono gli unici “eventi” in tanti anni di sog-
 re  nella  sua  stanza  Mrs  Fynn  con  un  rospo  nascosto  giorno a Sils. Una volta però Nietzsche la fece da pro-
 nella tasca, sapendo che la vecchia ne aveva terrore. Al  tagonista.  La  signora  Mansuroff,  la  vecchia  russa,  che
 momento di congedarsi lo mollò, senza farsi accorgere,  tanto giusta non era mai stata, aveva avuto un collasso
 in un angolo e uscì. Poco dopo si sentirono le urla della  nervoso  e  se  ne  stava  asserragliata  nella  sua  stanza  al-
 Fynn  che  strillava  come  un’aquila.  Nietzsche  si  divertì  l’Hôtel des Alpes rifiutandosi categoricamente di uscire.
 un mondo. «Era un bambinone» racconta Eugen Diede-  Ogni giorno gli amici facevano arrivare al des Alpes una
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 richs, uno degli ospiti di Sils . Di questa storia del ro-  carrozza  per  cercare  di  portarla  sul  versante  italiano,
 spo, e della rappresaglia di Mrs Fynn che gli mandò un  dove  il  clima  è  più  mite,  e  distrarla.  Ma  la  Mansuroff
 vasetto di finta marmellata, di cui Nietzsche era ghiottis-  ogni volta che vedeva la carrozza dava in escandescenze.
 simo, nel quale aveva messo delle cavallette vive (e lui,  Una mattina che gli amici erano lì intorno alla carrozza,
 che non ci vedeva un picchio, c’era cascato in pieno), si  costernati per l’ennesimo rifiuto, mentre nei pressi del-
 parlò  per  anni  a  Sils.  Perché  nel  tranquillo  villaggio  l’albergo sostavano i soliti curiosi, Nietzsche si fece im-
 dell’Engadina  non  accadeva  mai  niente.  E  Nietzsche,  provvisamente largo fra la folla con fare deciso, dicendo
 rospo  a  parte,  non  era  certo  tipo  da  movimentare  e  «lasciate  fare  a  me»,  e  salì  nella  stanza  della  vecchia.
 movimentarsi  la  vita.  Meta  von  Salis,  dopo  parecchie  Poco  dopo  ricomparve  all’ingresso  dell’hotel  «con  la
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 insistenze, lo aveva iniziato alla voga e con lei e con la  signora malata che lo seguiva come un cagnolino» .
 sua amica Kym facevano delle gite in barchetta sul lago.  A Nizza Nietzsche occupava una camera al piano rial-
 Una  mattina  che  c’era  un  po’  di  vento  le  ragazze  lo  zato  della  Pension  de  Genève,  tranne  un  anno  che  si
 aspettarono  a  lungo  all’imbarcadero  finché  Meta,  spa-  cercò una stanza meglio soleggiata, in rue de Pochettes
 zientita, lo mandò a prendere. Quando Nietzsche arrivò  29, perché in realtà, illudendosi un po’ troppo, da  buon
 e si rese conto che la ragazza voleva mettersi in barca lo  tedesco, sul clima del mitico Sud, soffriva parecchio il




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