Page 103 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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[Qualcuno] forse stima che la filosofia sia un libro e una
fantasia d’un uomo, come l’Iliade e l’Orlando furioso, libri ne’
quali la meno importante cosa è che quello che vi è scritto sia
vero. La cosa non istà così. La filosofia è scritta in questo
grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a
gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se
prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i
caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua
matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, e altre figure
geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne
umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente
per un oscuro laberinto.
O questa, tanto attuale ora quanto doveva esserlo
allora, che quantifica la rarità delle argomentazioni
di chi vola alto e l’abbondanza delle ciance di chi
vola basso (9):
[Qualcuno] forse crede che de’ buoni filosofi se ne trovino
le squadre intere dentro ogni ricinto di mura? Io credo che
volino come l’aquile, e non come gli storni. È ben vero che
quelle, perché son rare, poco si veggono e meno si sentono, e
questi, che volano a stormi, dovunque si posano, empiendo il
ciel di strida e di rumori, metton sozzopra il mondo. Ma pur
fussero i veri filosofi come l’aquile, e non più tosto come la
fenice. Infinita è la turba de gli sciocchi, cioè di quelli che non
sanno nulla; assai son quelli che sanno pochissimo di
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