Page 969 - Dizionario di Filosofia
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religiosa  e  letteraria  puramente  orale,  furono  trasmessi  a  voce,  con  straordinaria

          fedeltà, sino ad epoca relativamente tarda (anche fino all’XI sec.); la loro recitazione,
          secondo una particolare salmodia, è ancora parte del culto induistico. L’arcaicità del
          linguaggio e l’oscurità del testo fecero sorgere sin da epoca antica un gran numero di
          commenti alle varie parti del Veda. Lo studio della letteratura vedica, riservato ai
          membri  delle  tre  caste  superiori,  comporta  tradizionalmente  anche  l’acquisizione
          delle  discipline  sussidiarie  del Vedānga,  cioè  tecnica  sacrificale,  grammatica,

          etimologia, astrologia, ecc.

          Yi-ching,  uno  dei  cinque  libri  canonici  o  classici  cinesi,  riconosciuti  sia  dai
          confucianisti sia dai taoisti. Nei secc. XI e XIII i filosofi dell’epoca Sung ne fecero la
          base delle loro speculazioni metafisiche. L’Yi-ching è essenzialmente un manuale di
          divinazione costituito da una serie di 64 esagrammi: ciascun esagramma ha una sua
          particolare denominazione ed è accompagnato da un breve testo esplicativo. All’Yi-
          ching furono successivamente aggiunte delle appendici: la più importante è lo Hsi

          ts’en ove compaiono, per la prima volta, con significato filosofico, le nozioni di yin
          e di yang che costituiscono categorie essenziali del pensiero cinese antico.
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