Page 8 - Dizionario di Filosofia
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sempre più, successivamente, la separazione tra la figura del filosofo e quella dello
scienziato specialista, che conduce con metodi autonomi e diversificati le proprie
indagini.
Un ultimo cenno va fatto al mutare degli strumenti di comunicazione, che
subiscono un rivoluzionamento con la scoperta della stampa, con effetti decisivi
sulla diffusione delle opere, sulla loro fedeltà all’originale, sulla loro riproducibilità
e sulla possibilità quindi di incidere nella realtà, non solo culturale ma più in
generale sociale. Da questo punto di vista, la difficoltà nel reperire documentazione
aumenta enormemente man mano che si risale nel tempo: se non è agevole disporre
di testi accessibili, in traduzione, per quanto riguarda gli scritti degli autori
medievali, essi sono pur sempre conservati in larga misura e, quanto meno, alla
portata degli studiosi specialisti. Molto diverso è il problema in relazione alla
cultura filosofico-scientifica dell’antichità classica.
In questo caso la maggiore difficoltà è costituita proprio dalla perdita materiale
di gran parte delle opere degli autori classici; il lavoro dello storico va condotto
sulla base di scarsi frammenti che spesso sono inseriti in opere di autori in polemica
con gli autori citati: è facile comprendere come sia diffìcile e delicato tentare una
ricostruzione attendibile delle varie dottrine e come, in questo caso soprattutto,
rigore filologico e analisi interpretativa siano strettamente intrecciati.
2 – In questa breve nota non è naturalmente possibile dare un quadro generale
dello sviluppo delle istituzioni culturali in cui la tematica filosofica veniva svolta, e
quindi insegnata e diffusa all’esterno. Basti ricordare che fenomeni di grande
importanza per la circolazione delle idee filosofiche, e per la loro conseguente
incidenza sulla realtà storica e sociale, sono stati: la fondazione di riviste e periodici
culturali, dalla metà del Seicento in avanti; la costituzione, più o meno dalla stessa
epoca, di Accademie o Società, allo scopo di incoraggiare ed estendere le ricerche
sia in campo filosofico che scientifico e, infine, il ristrutturarsi, nel corso
dell’Ottocento, delle Università e il loro adeguamento alle nuove esigenze dello
sviluppo economico e scientifico. Si formano così centri specializzati di ricerca,
spesso gli Istituti universitari o le Facoltà stesse, che si caratterizzano per il
particolare interesse rivolto a determinati settori di studio; donde nasce
frequentemente l’esigenza di sostenere un particolare indirizzo culturale attraverso
strumenti quali atti accademici, riviste, bollettini, ecc. L’importanza delle riviste è
notevolissima, oltre che per i contributi specifici che raccolgono, anche perché
costituiscono una fonte essenziale per seguire l’evolversi del dibattito culturale e
l’emergere o il declinare dell’interesse per determinati temi all’interno di una
particolare area.
Tra i più importanti strumenti di questo tipo, limitatamente al periodo
contemporaneo, vanno indicati: per l’Italia, « La critica », fondata, e diretta, da B.
Croce nel 1903, e vissuta fino al 1944, che divenne organo della cultura idealistica
crociana e quindi punto di riferimento per la cultura antifascista. La « Rivista di
filosofia », fondata nel 1909, di tendenza laica, antifascista e antiidealista; nel 1920
G. Gentile fondò il « Giornale critico della filosofia italiana », per promuovere gli