Page 132 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
P. 132

avrebbe potuto aiutare. Rallentare, infatti, la caduta di un
                       solido  gli  avrebbe  consentito  di  misurare  meglio  il

                       problema.  Si  costruì  a  casa  con  una  tavoletta  un  piano
                       inclinato, e fece rotolare, l’una dopo l’altra, alcune palle

                       di bronzo di forma uguale ma di peso diverso. I tempi, poi,
                       li  calcolò  con  un  orologio  ad  acqua  sempre  di  sua

                       invenzione. Durante la caduta delle palle fece sgocciolare

                       un  vaso  pieno  di  acqua,  e  misurò  quanta  acqua  si  era
                       accumulata  in  un  bicchiere  sottostante.  Sull’argomento

                       scrisse anche qualcosa:          *
                              In un regolo di legno, lungo dodici braccia e largo tre

                       dita,  dopo  averlo  pulito  e  levigato,  faccio  scendere  una
                       palla di bronzo ben arrotondata, per poi misurare il tempo

                       impiegato a percorrerlo tutto.

                              E più avanti:
                              Quanto  poi  alla  misura  del  tempo,  ho  posto  una
                       grande secchia d’acqua attaccata in alto, dalla quale per un

                       sottil cannellino, saldato sul fondo, scorre un filo di acqua

                       che  si  va  a  versare  in  piccolissimo  bicchiere.  Tali
                       operazioni  molte  e  molte  volte  ho  replicato,  e  mai,  dico

                       mai, differirono di un solo istante.
                              E così, provando e riprovando, riuscì a stabilire che

                       la velocità di caduta di un solido non dipendeva dal peso
                       della palla, ma dal seno dell’angolo del piano inclinato.

                              Ebbene, io Galileo me lo immagino così: in vestaglia,
                       davanti a una tavoletta di legno, con in mano una palla di

                       bronzo, e con un righello per misurare il livello dell’acqua
                       nel bicchiere.

                       *
                         Cfr. Discorsi, pp. 215-219.














                                                          134
   127   128   129   130   131   132   133   134   135   136   137