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CHIESA DI S. MARIA DELLA MISERICORDIA L'attuale chiesa, da alcuni decenni chiusa al culto, venne costruita dalla confraternita della Misericordia nel 1696, pochi anni dopo il terremoto del '93, che aveva diroccato una precedente chiesetta. Il prospetto principale, che si affaccia su uno slargo al punto di incrocio delle due più antiche vie del paese, è elegante nella semplicità ed essenzialità delle sue linee. In esso gioca un ruolo fondamentale la pietra lavica lavorata magistralmente come pietra d'intaglio: in pietra lavica sono sia le tre paraste che riquadrano la facciata ed il campanile a fianco, sia il bel portale dalla struttura illeggiadrita da varie decorazioni a bassorilievo, sia la finestra che armonicamente inserisce il suo basamento entro le due volte che concludono la trabeazione del sottostante portale, sia infine i due graziosi oculi che sono ai lati della finestra. La facciata, risulta incompleta nella parte superiore: la cella campanaria ed il timpano, infatti, mancano dell'intervento decorativo conclusivo. Come nel santuario di Valverde, il prospetto laterale ha un portale in pietra calcarea d'intaglio. Realizzato da maestranze assai valide, il portale presenta architrave, fregi e capitelli elegantemente scolpiti. Il timpano triangolare è spezzato ed al suo interno è inserito un medaglione sormontato da una corona. L'interno, ad una navata, oltre all'altare maggiore aveva tre altari per lato decorati con stucchi. Tutti sono andati perduti; soltanto nel secondo a sinistra rimane dipinta su muro una "Crocifissione" in cattivo stato di conservazione. Manca, infatti, la croce ed il Cristo che erano sovrapposti al dipinto nel quale sono rappresentati a sinistra la Madonna ed a destra S. Giovanni Evangelista e la Maddalena in ginocchio. Anche le lastre tombali sono andate perdute. Della zona absidale è rimasta unicamente la citazione in alto: " In manibus Mariae sunt thesauri omnium miserationum Domini ". Dopo il primo altare si apre a destra il portale del prospetto laterale, a sinistra la porta che immette alla sacrestia ed al campanile: entrambi non agibili perché non toccati dai lavori di restauro portati a termine nel 1984.
CHIESA DI S. FILIPPO DI AGIRA Si tratta di una cappella di diritto patronale fondata nel 1500 dal patrizio catanese don Alvaro Paterno. Tale cappella, che si è venuta a trovare al confine del territorio di Valverde, prospetta sul piano dell'Immacolata del comune di S. Gregorio di Catania alla cui storia è indubbiamente legata. La piccola costruzione ha un prospetto altamente suggestivo e con la sua misurata eleganza è una delle più significative testimonianze d'arte nell'area rurale etnea del '500. L'interno si presenta quanto mai spoglio con un massiccio altare in pietra bianca che occupa il vano della piccola abside ad arco acuto.
CHIESA DI S. VINCENZO FERRERI Si tratta di una chiesa di diritto patronale, fondata nel maggio del 1743 a spese di donna Anna Scammacca Colonna Romano. Costruita nella borgata Seminara quasi a ridosso di quella che un tempo si chiamava la "Timpa del Cavaliere" (dove ora sorge la villa "Torre del Paradiso" dei baroni Scammacca), la cappella venne distrutta dal terremoto del 1818 e subito ricostruita. Tra il 1960 ed il '66 è stata restaurata ed ampliata con l'aggiunta dell'abside, e in passato serviva agli Scammacca durante le vacanze estive. Il prospetto è a capanna; l'interno presenta un vano rettangolare concluso da abside; il tetto, di legno, ha le travi a vista. Nelle pareti sono due monumenti sepolcrali degli Scammacca, provenienti dalla chiesa di S. Maria della Fiera di Lentini. Sulla parete destra, entro una arcatella, è una Via Crucis smaltata; nell'arcata sinistra è esposto l'abito del beato Bernardo Scammacca (1430-1487), trovato nella ricognizione canonica del 1960. Nell'abside è raffigurato in una vetrata S.Vincenzo Ferreri.
CHIESA DI S. MARIA DELL'AIUTO È una piccola chiesa rurale in contrada Fontana, oggi chiusa al culto a causa del tetto crollato. Nel 1669 esisteva una cappella che era trasformata in chiesetta già prima del 1770. Allora la contrada si chiamava "Cuccuvaja". Non si hanno notizie della statuetta della Madonna dell'Aiuto ivi esistente.
CHIESA DI S. MARIA DEL CARMINE Da tutti è conosciuta sotto tale denominazione, ma in realtà la chiesa di Carminello, costruita nel 1735, ha come titolare S. Carlo Borromeo. Si tratta di un edificio di modestissime dimensioni, inserito in un gruppo di case rurali dalle quali non differisce per ampiezza, per altezza, ma soltanto per la presenza nella facciata, a capanna, di un piccolo arco per la campana. Tale prospetto, semplice, e pur suggestivo, fa da fondale a via Carminello, una via che malgrado il tempo riesce a mantenere il fascino delle antiche strade di campagna. L'interno, decorato con molta sobrietà, è diviso da paraste in tre zone; in quella centrale sono lateralmente due altarini. Sopra quello di destra entro una nicchia è una statua, di gesso colorato, di Cristo; in quello di sinistra una tela di "S. Carlo Borromeo in preghiera" di ignoto settecentesco. L'altare maggiore è sormontato da una tela della "Madonna del Carmine tra S. Vincenzo Ferreri e S. Francesco di Paola". Un'apertura sulla sinistra porta alla sacrestia costituita da un modestissimo vano trapezoidale. Nella chiesetta, normalmente chiusa, si celebra la messa nei giorni festivi.
CHIESA DI S. ANTONIO DI PADOVA È una chiesetta rurale, databile alla metà del '600, che si trova nel nucleo di Belfiore. La facciata allineata come le altre case terrene lungo la strada che porta ad Aci Bonaccorsi, è riquadrata da tre lesene ed una modestissima cornice. Sopra l'architrave della porta d'ingresso si apre una finestra rettangolare e una porticina sulla sacrestia. La parte più caratterizzante del prospetto è il coronamento per le dolci linee curve sia del timpano sia della pseudo cella campanaria a due archetti. L'interno è un piccolo vano rettangolare diviso in tre zone e concluso da un absidola. Modeste decorazioni pittoriche sono negli archetti della volta a botte. Nelle pareti mediane si trovano lateralmente due altarini. La chiesetta resta aperta soltanto per le messe nei giorni festivi.
CHIESA DI S. MARIA DELLE GRAZIE È la chiesa parrocchiale della frazione Maugeri, la cui erezione può farsi risalire agli inizi del secolo, era distrutta dal terremoto del 1693. Ricostruita nel 1714, venne successivamente ristrutturata ed abbellita con lavori che si conclusero un secolo dopo. Importanti opere di restauro sono state effettuate nel 1966 e nel 1986. La facciata, a capanna, è delimitata da due paraste su di un alto zoccolo; in alto la trabeazione segue il profilo del tetto; la simmetria dell'insieme è però turbata dalla cella campanaria. Il portale in pietra lavica è sovrastato da un'ampia finestra rettangolare: a creare il raccordo tra i due elementi è il timpano curvo e spezzato entro cui si inseriscono e sbocciano le volute di un bassorilievo che incastona un piccolo medaglione. Varcata la soglia, ci si avvede subito che lo sviluppo del prospetto non ha corrispondenza con l'interno. La piccola navata, coperta da volte a botte, è scandita da paraste e lesene in spazi di duplice ampiezza ripetuti alternativamente: si tratta, pertanto, di una organizzazione spaziale altrettanto dignitosa che quella del prospetto.
Nella Chiesa sono custodite pregevoli opere d'arte tra cui una grande tela della Madonna del Carmine con le anime purganti ed un'altra raffigurante la Madonna del Rosario con ai lati S. Domenico, S. Caterina e S. Rosalia.