ALTARINO DELL’ADDOLORATA
(
via Ramondetta 55, Belfiore
)
Nicchia inserita nella facciata di un’abitazione rurale.
L’icona
dell’Addolorata,
dipinta
su
muro,
occupa
tutta
la
parete
centrale
della
nicchia;
la
Vergine
è
raffigurata
seduta
col
cuore
trafitto
da
un
pugnale;
ai
suoi
piedi
è
una
corona
di
spine,
alle
spalle
il
Calvario.
Le
pareti
laterali
della
nicchia
portano
dipinti
in
monocromo
angeli
e
putti
con
i
simboli
della
Passione.
Alla
base
un
medaglione
contiene
una
raffigurazione
di
anime
del
Purgatorio
resa quasi illeggibile dal tempo.
L’edicola risale alla seconda metà del secolo scorso.
ALTARINO DELL’ANNUNZIATA
(
corso Vitt. Emanuele 136
)
Piccola
nicchia
incassata
nel
muro
di
una
vecchia
abitazione.
Gli
agenti
atmosferici
hanno
quasi
completamente
cancellato
l’affresco
interno.
S’intravede
soltanto
l’angelo
annunziante
sulla
destra, all’impiedi e con il braccio sollevato.
ALTARINO DELL’APPARIZIONE DELLA MADONNA E GROTTA DI DIONISIO
(
largo Dionisio 46, Fontana
).
La
piccola
cappella,
eretta
verso
la
fine
dell’800,
sorge
nel
luogo
dove
secondo
la
pia
leggenda
la
Madonna
apparve
a
Dionisio
che
stava
per
uccidere
il
devoto
Egidio:
l’avvenimento
è
affrescato
nell’interno
sopra
l’altarino.
In
basso
nel
dipinto
si
legge:
”Restauro nell’anno 1931/ S. Conti”.
Nelle
pareti
laterali,
entro
due
piccoli
medaglioni,
sono
raffigurati
S.
Rita
e
S.
Antonio
di
Padova.
Alle
spalle
della
cappella,
all’interno
di
un
giardino
di
limoni
si
trova
la
piccola
grotta
che
la
tradizione
indica
come
rifugio
del
brigante
Dionisio.
In
essa
è
una
sorgiva
che
alimenta
la
fontana
di
fronte
alla
cappella
stessa.
La
vigilia
della
festa
della
Madonna
si
suole
oggi
celebrare
una
messa
presso
questo
altarino
e
successivamente
dare
avvio
ad
una
processione che si conclude al Santuario.
ALTARINO DELLA MADONNA CON BAMBINO
(
via Carminello 23, Carminello
)
Dell’antico
altarino
rimane
solo
il
dipinto
su
latta,
posto
entro
la
nicchia.
Le
immagini
della
Madonna e del Bambino sono leggibili con difficoltà perché i colori sono caduti o sbiaditi.
ALTARINO DELLA MADONNA DELLA MERCEDE
(
via S. Anna 35
)
Grande edicola immersa in una folta macchia di verde;
risale con molta probabilità alla seconda metà dell’800.
La nicchia, chiusa da un cancello di ferro, contiene una
pittura ad olio su latta che raffigura la Madonna con
Bambino attorniata da angeli e con ai piedi quattro Santi in
adorazione: sono riconoscibili S. Pietro Nolasco che riceve
l’abito dei Mercedari e Suor Maria di Cervello.
Nel prospetto, in alto, c’è una targa delle indulgenze
totalmente arrugginita.
ALTARINO DELLA MADONNA DELLE LACRIME
(
piazza Maccarrone, Maugeri
)
L’altarino,
costruito
completamente
in
marmo,
è
stato
inaugurato il 12 luglio 1969.
Dentro
la
nicchia
è
la
consueta
icona
di
gesso
della
Madonna delle Lacrime.
ALTARINO DELLA MADONNA DI VALVERDE
(
via dei Belfiore 71, Belfiore
)
Si
tratta
di
una
cappelletta
costruita
“per
devozione
di
Francesco Viscuso” nel 1910.
Il
prospetto,
decorato
in
pietra
bianca,
presenta
un
ingresso
ad
arco
acuto.
All’interno
l’altare
in
marmo
è
sormontato
da
una
modesta
pittura
su
tela
che
raffigura la Madonna di Valverde.
ALTARINO DEL SS. CROCIFISSO
(
via Crocifisso
)
Si
tratta
di
una
cappella
costruita
intorno
al
1940
(restaurata
nel
1980)
nel
punto
dove
sorgeva un altarino risalente alla fine del secolo scorso.
All’interno
sopra
l’altare
è
dipinto
su
marmo
il
Crocifisso
con
ai
lati
S.
Antonio
Abate
e
S.Agata. In origine il dipinto era su legno.
ALTARINO DELLA MADONNA DI VALVERDE
(
via Maugeri 54, Maugeri
)
Addossata
al
muro
di
un’abitazione
privata,
è
tra
le
edicole
più
interessanti
di
tutto
il
territorio.
La
nicchia,
riparata
da
una
tettoia
di
legno
e
preceduta
da
gradini,
presenta
all’interno
un
affresco
della
Madonna
di
Valverde
di
elegante
fattura.
Alla
base
dell’affresco si legge graffito: “M. Mariano Butano 1756”.
ALTARINO DELLA MADONNA DI VALVERDE
(
corso Vittorio Emanuele 79
)
Piccola edicola inserita nella facciata di un’abitazione privata.
Il prospetto è elegantemente decorato in pietra bianca.
Nella
nicchia,
al
posto
del
dipinto
rubato,
si
trova
una
moderna
stampa della Madonna.
ALTARINO DELLA MADONNA DI VALVERDE
(
via del Santuario 83
)
Edicoletta
appoggiata
al
prospetto
di
un’abitazione
privata.
La
nicchia
contiene
un
dipinto
su
latta
raffigurante
la
Madonna
di
Valverde.
In
basso
a
destra
è
firmato:
“A.
Torrisi
22.8.1967”.
ALTARINO DELLA PIETÀ
(
via Pirandello 12, Morgioni
)
Tipica
edicola
rurale
malauguratamente
distrutta
nel
1988:
presentava,
come
caratteristiche
uniche,
un
piccolo
sagrato
con
disegni
in
pietra
bianca
ed
una
scalinata
laterale
in
muratura
per
facilitare
le
operazioni
di
sistemazione
di
fiori,
lumini,
ecc.
nella
nicchia.
Quest’ultima,
abbastanza
ampia
e
pavimentata,
conteneva
una
tela
con
Pietà
(Cristo
morto riversato sulle ginocchia della Madre) quasi del tutto illegibile.
ALTARINO DELLA PIETÀ
(
corso Vittorio Emanuele 86
)
Semplice
nicchia
incassata
nel
muro
di
un’abitazione
privata.
All’interno
è
un
dipinto
ad
olio
su
latta
che
rappresenta
Cristo morto riverso sulle ginocchia della Madre.
In
basso
si
legge:
“Per
devozione
di
Zappalà
Maria...
1927”.
ALTARINO DEL SACRO CUORE DI GESÙ
(
via Etnea 36
)
Modesta nicchia incassata nel muro di un’abitazione
privata. Nell’interno, dipinto con teste di angioletti, è una
statua in gesso del Cristo; all’esterno una semplice
cornice in pietra bianca riquadra la nicchia, protetta da
una piccola “cassina”, che dà la dimensione affettiva di
una devozione antica e premurosa.
ALTARINO DELLA PIETÀ
(
via della Zagara 1, Belfiore
)
Modesta nicchia incassata sul muro esterno; è databile agli inizi del nostro secolo.
Un tono di agreste semplicità e dolcezza caratterizza la pittura su muro della Madonna
che sostiene il Figlio morto.
ALTARINO DELLA SACRA FAMIGLIA
(
piazza del Santuario
)
L’edicola,
costruita
con
gusto
scenografico
in
posizione
elevata,
costituisce,
anche
per
la
presenza
di
un
filare
soprastante
di
alberi,
un
momento
quanto
mai
suggestivo
di
piazza
del
Santuario.
La
struttura
dal
disegno
semplice
ma
elegante
risale
al
secolo
scorso.
La
pittura
su
muro,
che
rappresenta
il
Bambino
Gesù
tenuto
per
mano
da
Maria
e
Giuseppe,
oggi
è
stata
ottimamente restaurata.
ALTARINO DELLA SACRA FAMIGLIA
(
via Nuova 1
)
Piccola edicola moderna incassata nel muro all’inizio della via
Nuova, di fronte all’altarino di Cristo Re. Contiene un quadro in
marmo bianco raffigurante la Sacra Famiglia.
ALTARINO DI CRISTO RE
(
via dei Belfiore 9
)
La
cappelletta,
costruita
nel
1945
da
Turi
Balsamo,
oggi
è
quasi
intrappolata
dalle
costruzioni
che
la
circondano.
Il
prospetto,
di
insolita
struttura,
presenta
una
sorta
di
arco
serliano
costruito
a
protezione
della
nicchia;
in
alto
è
riquadrato
da
due
pigne
e
sormontato
da
un
archettojiel
quale, in passato, era inserita una piccola campana.
Nella
nicchia,
ricca
di
figure
di
angeli
dipinti,
è
una
statua
in
gesso
di
Cristo
Re
di
modesta
fattura.
Nelle
pareti
laterali
della
cappella
sono
dipinte
sei
scene
che
illustrano
alcuni
momenti
della
vita
dell’uomo
giusto
e
del
peccatore;
altre
scene
sono
nella
volta
accompagnate
da
didascalie,
quali
“Dio
intende
tutto”,
“Dio
vede
tutto”,
“Dio
scrive
tutto”,
ecc.
Tutti
di
dipinti
sono
opera
di
Carmelo
Calvagno
di
S.Gregorio.
ALTARINO DI SAN GIUSEPPE
(
corso Vittorio Emanuele, 234
)
Una
modesta
cornice
riquadra
la
nicchia
incassata
nel
muro
di
una
vecchia
abitazione.
Nell’interno,
che
oggi
appare
tutto
dipinto
di
azzurro,
è
una
statuetta
in
gesso
di
poco
conto che raffigura S.Giuseppe che tiene il Bambino Gesù.
ALTARINO DI SANT’ANNA
(
via Carmelo Leotta, Fontana
)
Tipica
edicola
di
campagna
posta
in
un
trivio;
di
modesta
architettura,
è
databile
al
secolo
scorso.
Interessante
la
nicchia
assai
profonda
e
completamente
tinta
d’azzurro:
purtroppo
non
contiene
più
il
dipinto
della
santa,
che
all’inizio
del
nostro,
secolo
era
oggetto di un discreto culto.
Nel
prospetto
in
alto
è
la
targa
di
latta
delle
indulgenze
completamente
scolorita.
Sul
retro è graffita la data di un probabile restauro: “1938”.
ALTARINO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
(
via Maugeri
)
L’attuale
edicola,
addossata
al
muro
di
un’abitazione
privata,
è
stata
costruita
di
recente
al
posto
del
precedente
altarino
sito
nello
stesso
punto.
Il
dipinto
originario
è
andato
perduto; al suo posto nella nicchia è una stampa.
ALTARINO DI SANT’ANTONIO ABATE
(
via Verdina, 48
)
Inserito
nella
facciata
di
un
palmento,
l’altarino
festosamente
dipinto,
ha
un
prospetto
abbastanza
elaborato.
Infatti
al
di
sopra
della
nicchia
semicircolare,
presenta
un’ampia
cornice
curvilinea
con
lateralmente
i
monogrammi
della
Madonna
e
del
Cristo
e
al
centro
una
testa
di
angelo
in
rilievo.
All’interno
della
nicchia
sulla
parete
di
fondo
è
rappresentato
S.Antonio
Abate
inginocchiato
dinnanzi
alla
Madonna
del
Carmine.
Di
lato,
sulla
sinistra,
compare
nuovamente
in
piedi
il
Santo.
In
alto
si
legge
a
sinistra:
“Maria
SS.
del
Carmine”, a destra: “W S. Antonio Abate”.
Il
territorio
di
Valverde,
come
tutto
quello
siciliano
in
genere,
è
ricco
di
edicole
votive
che
costituiscono
una sorta di “monumenti minori”, testimonianti la religiosità popolare “spontanea”.
Gli
altarini
valverdesi
vanno
dalle
semplici
nicchie
inserite
nelle
facciate
delle
abitazioni
private
alle
edicole
con
propria
struttura
muraria
fino
a
divenire
cappelle
vere
e
proprie.
Essi
sorgono
lungo
le
vie
di
comunicazione,
presso
crocicchi,
pozzi,
caverne,
cioè
in
luoghi
che
secondo
una
certa
antica
mentalità
popolare
erano
esposti
a
forze
negative
o
in
luoghi
in
cui
erano
avvenuti
fatti
luttuosi.
In
tale
contesto
di
inquietudine
territoriale
gli
altarini
sono
per
il
fedele
la
prova
tangibile
dell’efficacia
della
preghiera
alla
divinità o al santo, anzi sono manifestazioni della loro potenza protettrice.
Anche
se
costruiti
per
voto
da
un
singolo
(spesso
si
legge
la
formula:
“Per
devozione
di...”),
gli
“atareddi”,
come
vengono
chiamati
nel
dialetto,
appartengono
alla
comunità
e
sono
legati
ai
riti
e
alle
festività
di
essa.
A
dare
il
nome
agli
altarini
sono
le
icone
dipinte
all’interno
delle
nicchie.
Ricordiamo
ancora
una
volta
che
Valverde
stessa
deve
la
sua
esistenza
ad
un’antica
edicola
extraurbana
della
Madonna,
centro
di
un
culto
nato
spontaneo
sia
dal
bisogno
di
rassicurazione
(nel
bosco
di
Aci
il
banditismo
era
pratica
diffusa), sia dal bisogno della presenza del sacro (miracoli).
All’inizio
del
nostro
secolo
il
numero
degli
altarini
era
assai
elevato;
oggi
tale
numero
per
motivi
diversi
tende progressivamente a diminuire.
Quelli
che
seguono
sono
i
più
significativi
altarini
del
nostro
territorio
illustrati
da
una
breve
nota
descrittiva.
Gli Altarini di Valverde