Page 6 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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• Nella 2° parte, Italiano/Cane, si trovano situazioni in cui il partner umano invia un
messaggio destinato al proprio cane e ciò che potrebbe decodificare il cane in questa
situazione nella lingua umana.
• Nella 3° parte, Cane/Cane (pp. 280 a 319), si trovano situazioni di comunicazione
tra cani, come se si potesse tradurre nella lingua umana il messaggio del cane all'at-
tenzione del suo o dei suoi simili.
Infine una 4° parte, Cos'altro devi sapere..., a cura di Ilaria Innocenti della Lav. Man-
tenendo lo spirito del dizionario viene proposta una sintetica guida delle norme esi-
stenti: leggi nazionali, il Codice civile e il Codice penale.
Introduzione
di Roberto Marchesini
Facce delle stessa medaglia poetica e unica ode alla vita, uomo e cane si sono pla-
smati vicendevolmente, l'uno ha domesticato l'altro, ricamandosi nelle più profonde
rifiniture, fino a diventare un curioso yin e yang filogenetico: in un gioco complesso
di incastri e richiami, come una chiocciola e il suo guscio, l'uno si rifugia nell'altro.
Abituati a pensare che solo l'uomo abbia domesticato il cane portandolo via dalle
foreste dei suoi antenati lupini e forti di una tradizione antropocentrica che vede l'uo-
mo autosufficiente nella costruzione delle sue qualità, facciamo molta fatica ad accet-
tare che anche il cane abbia contribuito a farci diventare quello che siamo.
Quella tra uomo e cane è stata un'alleanza fondativa per entrambi, capace di realiz-
zare una dimensione esistenziale non presente nelle due specie separate. Dal cane
l'uomo acquisisce strategie di gruppo nel monitoraggio del territorio, nello sfrutta-
mento dell'ambiente, nella difesa del proprio spazio, qualità che prima non erano pre-
senti nella nostra vita.
Molti antropologi concordano che nel catalogo dei comportamenti umani figurano
accanto ai tratti etologici tipici dei primati dei predicati che sono tipicamente lupini.
Nel paleolitico, per almeno 50 mila anni prima della rivoluzione agricola, uomo e
cane hanno camminato affiancati ibridandosi vicendevolmente, ossia trasferendosi
l'un l'altro culture e stili.
I bambini che nascono nelle società miste fatte di uomini e di cani imparano non
solo dagli umani ma anche dai cani. È grazie a questo primo evento ibridativo se oggi
l'uomo travalica i suoi confini di specie e si proietta in una moltitudine di dimensioni
esistenziali. Accanto a questo dobbiamo riconoscere che anche il cane - quell'animale
capace di muoversi con disinvoltura nelle metropoli, di entrare spontaneamente in un
ascensore o in un vano d'automobile, di accendere o spegnere le luci di casa, di colla-
borare in un'infinità di attività dell'uomo, di accudire dei bambini autistici - non solo
è un'entità dotata di pensiero, a dispetto di quello che voleva Cartesio, ma è a tutti gli
effetti una realtà culturale.