Page 26 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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ANSIA. Sintomo che indica una condizione di disagio emozionale caratterizzato
            dalla tendenza a mettersi in allarme per un evento prossimo venturo.


            LA SITUAZIONE TIPO: il cane fa danni in casa quando il partner umano esce.


            A COSA PENSA IL CANE: «Aiuto, mi hanno abbandonato!».


            Il consiglio del medico veterinario
               L'ansia è uno stato problematico, sintomo principale di varie tipologie di disagio in
            cui a prevalere sono i comportamenti di ricerca, una forte oralità da cui la tendenza
            alla distruttività, atteggiamenti conflittuali, esplosioni di panico, irritabilità, espressio-
            ni sostitutive, eventi neurovegetativi come scialorrea o diarrea. È l'esito di una marca-
            tura emozionale fortemente negativa di una situazione tipo (il rimanere solo in casa o
            l'attività richiesta sul campo di agility) associata al ricordo dell'incapacità-diffìcoltà di
            far fronte allo scacco subito.
               L'ansia è uno stato di anticipazione emozionale che vede il soggetto mettersi in al-
            larme allorché avverte dei segnali che preannunciano l'avvento della situazione-even-
            to problematico. Può avere differenti fattori causali che possono agire singolarmente
            o in sinergia:
               • Un'alterazione del processo di attaccamento con esito di un profilo insicuro.
               • La permanenza in una situazione fortemente problematica che il soggetto non è
            riuscito a superare.
               • La comunicazione ansiogena da parte dell'umano che si aspetta una particolare
            prestazione dal proprio cane.


               L'ansia ha nella maggior parte dei casi una natura comunicativa, è cioè il partner
            umano che trasmette ansia perché senza volere focalizza sul problema. Si combatte
            spostando l'attenzione del cane dal problema ed evitando i rituali, vale a dire quelle
            sequenze di comportamenti fortemente ripetitivi che lo portano in una situazione
            emozionale negativa. Nell'ansia da separazione, per esempio, è necessario evitare il
            rituale di saluto e far sì che alcuni segnali, come il mettersi le scarpe o il cappotto,
            non siano più seguiti dall'uscire, in modo tale da rompere il corto circuito anticipato-
            re. Anche l'uscita può essere momentanea (esco, attendo pochi minuti e rientro), in
            modo da rompere la fecalizzazione ansiogena sulla porta.
               Attenzione: è il partner umano che prima di tutto deve tranquillizzarsi e abbassare
            il carico sul cane e sul problema (non deve cercare di risolvere tutto subito, per esem-
            pio) se vuole evitare la comunicazione ansiogena. Al ritorno non deve badare ai ri-
            scontri distruttivi e mettere a posto solo in un secondo momento, evitando di sgridare

            il cane che non ha agito per dispetto. In casa il suo rapporto deve cambiare, evitando
            le morbosità e favorendo nel cane la capacità di stare tranquillo e calmo sulla coperti-
            na mentre lui sbriga le faccende.
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