Page 19 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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ALTERITÀ. Definisce le qualità relazionali dei non umani, intese in due caratte-
ri fondamentali: la soggettività (il cane non è un oggetto) e la diversità (il cane ha
una sua prospettiva).
LA SITUAZIONE TIPO: il partner umano dà al cane giocattoli per bambini.
A COSA PENSA IL CANE: «Belli, ma a cosa servono?».
Il consiglio dell’etologo
Per costruire una corretta relazione con il cane è necessario riconoscere il suo stato
di alterità, vale a dire ritenerlo un soggetto e tenere in considerazione la sua diversità
comportamentale. La relazione deve cioè permettere la piena espressione del cane,
evitando di trasformarlo in un oggetto o di antropomorfizzarlo, due atteggiamenti ap-
parentemente opposti ma da considerarsi come veri e propri maltrattamenti che non
consentono l'attivazione di un dialogo con l'animale.
Parlare di soggettività del cane è molto importante perché troppo spesso si tende a
strumentalizzarlo - l'animale «da» oppure usato «per» - o a interpretarlo come una
macchina mossa da automatismi, per esempio regolato da istinti o da condizionamen-
ti.
Nella visione cognitiva il cane ha una mente; le sue esperienze danno luogo a co-
noscenze e non ad automatismi, il suo comportamento è l'espressione di uno stato
mentale «nel qui e ora», caratterizzato da specifiche emozioni e motivazioni. Pertan-
to, in ogni attività occorre coinvolgerlo, rispettando il «suo qui e ora» di soggetto, con
coerenza tra il suo presente e quello che gli proponiamo. Antropomorfizzare un cane
non significa concedergli qualcosa, bensì togliergli le sue peculiarità e trasformarlo in
un'approssimazione all'uomo. Trattare un cane come fosse un umano non vuol dire
viziarlo, ma maltrattarlo.
VEDI > AMICIZIA; ANNUSARE; BAMBINO; DIMENSIONI DI RELAZIONE;
PREGIUDIZI .