Page 62 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae

                                                        LA CIVETTA


                                          Stavano neri al lume della luna
                                          gli erti cipressi, guglie di basalto,
                                          quando tra l’ombre svolò rapida una
                                                      ombra dall’alto:
                                          orma sognata d’un volar di piume,       5
                                          orma di un soffio molle di velluto,
                                          che passò l’ombre e scivolò nel lume
                                                      pallido e muto;

                                          ed i cipressi sul deserto lido
                                          stavano come un nero colonnato,        10
                                          rigidi, ognuno con tra i rami un nido
                                                      addormentato.

                                          E sopra tanta vita addormentata
                                          dentro i cipressi, in mezzo alla brughiera
                                          sonare, ecco, una stridula risata      15
                                                      di fattucchiera:
                                          una minaccia stridula seguita,
                                          forse, da brevi pigolii sommessi,
                                          dal palpitar di tutta quella vita
                                                      dentro i cipressi.         20
                                          Morte, che passi per il ciel profondo,
                                          passi con ali molli come fiato,
                                          con gli occhi aperti sopra il triste mondo
                                          addormentato;

                                          Morte, lo squillo acuto del tuo riso   25
                                          unico muove l’ombra che ci occulta
                                          silenzïosa, e, desta all’improvviso
                                                      squillo, sussulta;


                                                                                       54
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