Page 35 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae

                                                          IV
                                                      IL MANIERO


                                        Te sovente, o tra boschi arduo maniero,
                                        popolai di baroni e di vassalli,
                                        mentre i falchetti udia squittio su’ gialli
                                        merli e radendo il baluardo nero.

                                        Pei vetri un lume trascorrea leggiero,  5
                                        e nitrivano fervidi i cavalli:
                                        a uno squillo che uscia giù dalle valli,
                                        apria le imposte il maggiordomo austero;

                                        e nel fosso stridea la fragorosa
                                        saracinesca. Or tu, canto divino,      10
                                        sceso con l’ombre nel mio cuor cadenti,
                                        dove sei? Di tramonti, ora, pensosa,
                                        là sur un torvo giogo d’Apennino
                                        qualch’elce nera lo ripete ai venti.























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