Page 157 - Pablo Picasso
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come uno dei paradossi del pittore spagnolo, quando Metzinger disse:
           «Picasso  si  dichiara  apertamente  realista».[100]  Già  nel  Ritratto  di

           Ambroise Vollard l’accentuata cura per le nuances  tonali  richiese  un
           tipo di pennellata che evoca la tecnica a mosaico dei divisionisti; con
           questa tecnica, il materiale sembra emanare una vibrazione scintillante

           regolata  unicamente  dalla  trama  costruttiva  delle  linee  verticali,
           orizzontali e diagonali del disegno, non tutte percepibili a occhio nudo.

           Per  tutto  il  1910  e  il  1911,  Picasso  e  Braque,  fianco  a  fianco,
           svilupparono questa arte ermetica in cui ogni quadro era una scheggia
           autonoma  di  “realtà  pura”,  che  non  imitava  affatto  l’ambiente.  E

           nonostante tali opere avessero i loro soggetti – in genere, nature morte
           e figure di musicisti – la realtà di questo genere di pittura si fondava su

           sentimenti complessi e non sempre concreti.
              Decenni  più  tardi,  Picasso  avrebbe  spiegato:  «Le  sue  forme  non

           possono essere razionalizzate. All’epoca tutti parlavano della realtà che
           si ritrovava nel cubismo, ma in realtà non capivano: non si tratta di una

           realtà tangibile.
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