Page 11 - Meditazione sui colori
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2. CHE COS’È IL COLORE









      Procedendo nell’analisi delle proprietà dei colori, non possiamo fare a meno di chiederci che
      cosa sia in realtà il colore.
         La definizione non è semplice, perché rientra nel quesito generale di che cosa sia la realtà,
      dell’incognita che separa il mondo oggettivo da quello soggettivo, il quale viene ad esistere
      solo attraverso l’esperienza percettiva.
         Dal punto di vista della fisica si afferma che quelli che ci appaiono come colori sarebbero

      in  realtà  delle  radiazioni  elettromagnetiche,  vibrazioni  sotto  forma  di  onde,  generate  da  un
      movimento  di  cariche  elettriche,  che  si  diffondono  nello  spazio  alla  velocità  di  300.000
      chilometri  al  secondo.  Quelle  che  vengono  assorbite  da  un  corpo,  secondo  la  sua  struttura
      molecolare,  scompaiono,  mentre  quelle  che  ne  sono  respinte  ai  nostri  occhi  gli  danno  un
      colore.  Come  dire  che  noi  leggiamo  in  chiave  ottica  un  fenomeno  fisico,  facilmente
      verificabile: se parcheggiamo, per esempio, al sole una macchina nera ed una bianca, poco

      dopo  potremo  constatare  che  la  prima  risulta  più  calda  dell’altra,  perché  assorbe  tutte  le
      radiazioni solari, mentre l’altra le rimanda. Definiamo di conseguenza il nero come assenza di
      colori e il bianco, in antitesi e in complementarità, come presenza di tutti i colori.
         In realtà si può concludere che il colore è una pura sensazione ottica che varia secondo le
      lunghezze d’onda della luce. Lo sentiamo così intimamente parte di noi proprio perché è una
      nostra  creazione,  un  prodotto  della  mente.  Infatti  la  retina  del  nostro  occhio  trasforma  gli
      stimoli  luminosi  in  impulsi  nervosi,  i  quali  tramite  il  nervo  ottico  giungono  alla  corteccia

      cerebrale, situata nei lobi posteriori del cervello, dove avviene quel fenomeno che chiamiamo
      percezione visiva.
         Queste  radiazioni  elettromagnetiche,  che  variano  per  lunghezza  d’onda  (distanza  fra  due
      onde successive) e per frequenza (numero di oscillazioni al secondo) e che di conseguenza
      recepiamo come colori, di fatto interagiscono con le vibrazioni dell’organismo e influenzano
      il  sistema  nervoso,  il  sistema  immunitario  e  il  metabolismo.  In  particolare  stimolano

      l’ipotalamo, la parte del cervello in cui avviene la regolazione dell’orologio biologico che
      determina la temperatura corporea, l’alimentazione e il ritmo del sonno e della veglia.
         Si è constatato che «i raggi del colore complementare al colore di un corpo provocano delle
      attività  chimiche  in  quel  corpo»  (Grothus),  come  dimostra  il  fenomeno  della  fotosintesi
      clorofilliana.  I  colori  “caldi”  rivelano  una  frequenza  inferiore  ai  colori  “freddi”  e  perciò
      hanno  meno  energia.  Esporsi,  in  giusta  misura,  alla  piena  luce  solare,  che  comprende  lo
      spettro completo, è dunque per noi il modo migliore per assorbire i colori e trarne benefici,

      mentre è consigliabile usare una certa cautela con le luci fluorescenti, che producono effetti
      negativi anche sulla salute degli animali e delle piante.
         Per quanto riguarda le caratteristiche del colore, si suole distinguere tra: la tinta, che è la
      “tonalità” del colore, di cui l’occhio umano coglie circa duecento varietà; la saturazione, che
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