Page 16 - Agopuntura dalla A alla Z
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Alessandra  Graziottin,  che  ha  studiato  per  anni  le  basi  biologiche  dei  rapporti  fra

      l'innamoramento  e  le  condizioni  generali  dell'organismo.  Ormai  si  sa  che  un  ruolo
      fondamentale  è  svolto  dal  sistema  limbico,  la  zona  del  cervello  più  arcaica.  Alcune  aree
      (ipotalamo,  talamo,  amigdala,  ippocampo)  che  compongono  questa  zona  producono
      neurotrasmettitori implicati nel complesso gioco tra desiderio e soddisfazione.
           E quale malattia più dell'AIDS è in grado di evocare il sesso in senso negativo? Ricordo i
      racconti  di  un  mio  paziente,  42enne,  pianista,  colpito  dal  virus  Hiv.  «Io  mi  sono  salvato  -
      diceva - grazie all'amore del mio compagno, un amore vero, completo. Prima di ammalarmi

      avevo solo rapporti con partner occasionali. Poi, quando il mondo mi è crollato addosso, ho
      trovato  uno  stimolo  talmente  forte  nell'amore  da  non  aver  avuto  nemmeno  più  la  paura  di
      morire. È stato sufficiente per farmi sopravvivere, dopo che da sieropositivo sono diventato
      malato conclamato. A differenza di altri, ho resistito bene fino all'arrivo dei nuovi farmaci». In
      effetti, gli ammalati che questo mio paziente conosceva sono morti, lui c'è ancora.
           Molti temono che il sesso non faccia troppo bene al cuore e alle coronarie. Non la pensa

      così  un  medico  di  grande  esperienza  come  Antonio  Bartorelli,  responsabile  dell'unità
      operativa di cardiologia invasiva al Centro Cardiologico Monzino di Milano. L'ha ripetuto
      molte volte: «Chi muore di infarto tra le braccia della partner aveva le coronarie già ostruite,
      magari senza saperlo. L'attività sessuale fa bene al cuore». Una forte arrabbiatura invece mette
      in pericolo l'apparato cardiovascolare. Come? Innescando una serie di reazioni negative che
      possono mandare in tilt un cuore non in perfetta forma.
           Ma quanto l'amore aiuta la ripresa dopo l'infarto? Fino a vent'anni fa il sesso era vietato

      nel  periodo  di  convalescenza.  Oggi  non  più.  E  quanto  un  coinvolgimento  emotivo  aiuta  a
      sopravvivere?  È  difficile  dare  una  risposta  precisa,  ma  un  episodio  accaduto  allo  stesso
      Bartorelli può aiutarci a capire.
           Ecco la sua testimonianza: «Una notte, alle tre, è arrivato d'urgenza nel mio reparto un
      sessantenne con un infarto in atto. Aveva avuto un arresto cardiaco durante un'operazione di

      angioplastica.  Per  50  minuti  abbiamo  tentato  di  rianimarlo,  ma  senza  successo.  I  miei  mi
      guardavano facendomi segno che non c'era più nulla da fare. Sono uscito e ho visto, però, una
      giovane donna che, quasi dandomi un ordine, mi ha detto: "Aspetto un bambino da quell'uomo,
      lei  deve  farlo  vivere".  Impossibile.  Ma  sono  tornato  sui  miei  passi  e  ho  fatto  quello  che
      sarebbe stato illogico fare… Oggi quel uomo è ancora vivo. E l'amore, in questo caso, ha dato
      una forza particolare al medico…».
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