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LA PRIMA CROCIATA




















         e crociate (veri e propri itinera sacra, “viaggi santi”) contemperavano in sé non solo
         il desiderio di avventura o di istanze economiche ma soprattutto il fervore religioso
      Lnon privo di speranze escatologiche connesse con la riconquista di Gerusalemme e
      del Santo Sepolcro.
      Tutte le potenze europee furono in varia misura coinvolte in queste spedizioni, ubbidien-
      ti ai bandi papali: l’Impero (Federico Barbarossa annegò crociato in Anatolia), la monar-
      chia inglese e soprattutto francese (Luigi IX il Santo patì prigionia e morte), la grande feu-
      dalità, le città italiane e Venezia, Pisa e Genova, le quali trassero enormi benefici economi-
      ci. Con l’eccezione della IV, deviata malgrado l’ira papale contro il debole Impero bizanti-
      no, le prime cinque crociate ebbero l’effetto di fondare o difendere gli Stati cristiani sorti
      in Palestina e in Siria, di contro all’ostilità del Califfato Fatimita d’Egitto (il Saladino) e
      delle truppe turche convertite all’Islam: San Giovanni d’Acri, ultima piazzaforte cristiana,
      cadde nel 1291. Un secolo di dominio cristiano in Oriente (1096-1187 sconfitta di Hittin)
      aveva avuto il risultato di indebolire Bisanzio, di inimicarsi le comunità cristiane greche,
      armene e siriache, e di coalizzare le forze islamiche. Se “l’Iliade dei Baroni” fu senza dure-
      voli risultati, “l’Odissea dei mercanti” (R.S. Lopez) diede frutti incalcolabili alle città italia-
      ne. Ricorre nel 1996 il IX centenario della prima crociata, bandita durante il Sinodo di
      Piacenza da papa Urbano II, sollecitata da una lettera dell’imperatore bizantino Alessio
      Comneno. I principi cui si ispirava l’istituzione della crociata erano stati proclamati già
      l’anno precedente nel corso del Concilio di Clermont in cui era stata sottolineata l’impor-
      tanza della riconquista di Gerusalemme.








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