Page 9 - Manuale del gatto domestico
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Il colore del pelo varia in funzione delle razze, e riguardo alla
lunghezza si va da gatti a pelo lungo a gatti a pelo cortissimo
(ci sono anche razze che ne sono sprovviste, come lo
Sphynx ).
Probabilmente in origine era di colore marrone-grigio tigrato,
adatto alla mimetizzazione durante la caccia.
La pelliccia del gatto è composta da peli più lunghi che
coprono la superficie esterna, e peli più corti sotto.
Questa caratteristica permette un buon isolamento termico.
Il manto di un gatto è composto da più colori che formano
diversi motivi, che vanno da grandi macchie a striature o
macchie più piccole.
Il colore del pelo può avere più tinte, più o meno diluite o
scure.
Il maschio, per ragioni genetiche, può assumere solo uno o
due colori alla volta ( tranne casi rari, ma si tratta comunque di
un difetto cromosomico che porta anche la sterilità ).
Solo le femmine possono portare tre colori ( è il caso del gatto
calico o tartarugato ).
Il gatto impiega molto tempo nella pulizia, ciò è molto
importante per la termoregolazione corporea.
La sua lingua è molto ruvida, grazie alle piccole papille che la
ricoprono, e permette di snodare il pelo durante la toelettatura.
Avendo il gatto un elevato rapporto tra superficie epidermica e
peso, il rischio di dispersione termica è enorme.
Se il pelo fosse in disordine o sporco, ciò comprometterebbe le
caratteristiche isolanti.
In estate, il fatto di bagnare la pelliccia provoca un
raffreddamento grazie all'evaporazione della saliva.
Il pelo effettua la muta all' inizio della stagione estiva, con
conseguente perdita di questo.