Page 100 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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PACIFICAZIONE. Modalità attraverso cui il cane cerca di calmare il suo inter-
locutore umano nelle situazioni critiche, ovvero di fronte alla collera e all'irrita-
zione.
LA SITUAZIONE TIPO: il partner umano sta sgridando il cane perché ha fatto i bi-
sogni in casa e questi mette in atto una serie di segnali per placare l'ira e frenare l'ag-
gressione.
A COSA PENSA IL CANE: «Sono piccolo e indifeso, per favore calmati!».
Il consiglio dell’etologo
Il cane è molto bravo a interpretare la nostra comunicazione del corpo sia quando
vogliamo esprimere apprezzamento verso di lui sia quando, viceversa, siamo contra-
riati dal suo comportamento. Rimanere in una situazione conflittuale non è nelle sue
corde, per cui il cane tende a emettere segnali di pacificazione per bloccare la collera
del suo compagno a due zampe.
I segnali di pacificazione sono molto espliciti e riprendono i segnali infantili come
se dicesse: «Sono un cucciolo, non te la prendere con me!». Occorre conoscerli per
evitare di continuare a infierire allorché il cane sia nelle disposizioni di riappacificar-
si.
Innanzitutto, il cane assume una postura raccolta, come se appallottolasse il corpo
su se stesso: la testa è reclinata, la schiena curva, la coda bassa o addirittura raccolta
sotto le zampe posteriori. Lo sguardo è laterale, non diretto, non tanto perché prova
vergogna per quello che ha fatto, quanto piuttosto perché nel mondo dei cani lo
sguardo diretto è sintomo di spavalderia o addirittura di sfida, certo non un segnale
appropriato per calmare l'interlocutore. Alla sgridata il cane risponde leccandosi il
naso, un segnale che deriva dalla contrazione di un gesto infantile di richiesta di cibo
(il leccare il muso della mamma) con il quale vuole sottolineare il suo essere indifeso.
Possiamo dire che i segnali di pacificazione sono l'opposto dei segnali intimidatori;
infatti, mentre questi ultimi vogliono declamare la forza del cane, con i segnali di pa-
cificazione il cane sottolinea il suo essere debole. Per questo tutto il corpo si raccoglie
e anche le orecchie si abbassano a rendere più palese la piccola mole. Talvolta il cane
mette in atto dei segnali infantili ancora più espliciti che derivano dal suo rapporto
con la mamma. Il neonato nelle prime 2 settimane di vita non è in grado di urinare e
defecare da solo e ha bisogno di essere sollecitato nell'area ventrale dalla mamma che
lo lecca. Il comportamento di mettersi sul fianco sollevando un arto posteriore per
farsi ispezionare l'addome, o addirittura pancia all'aria, riprende il comportamento da
cucciolo. Spesso questi segnali vengono anche definiti di sottomissione perché effet-
tivamente con questa espressione è come se rinunciasse a qualunque velleità di con-
flitto.
Occorre incentivare la comunicazione di pacificazione del cane evitando di render-
la inefficace, per esempio continuando a sgridarlo quando emette questi segnali. Per-
tanto, anche se siamo ancora irritati, è indispensabile bloccare il comportamento con-
flittuale non appena il cane mette in atto questi segnali di pacificazione.