Page 104 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae

                                                            VII
                                                     SOGNO D’OMBRA


                                          Rantolo d’avo, rantolo d’infante.
                                          Par l’uno il cigolìo d’un abbaino
                                          a cui percuota l’aquilone errante:
                                          l’altro e come a fior d’acqua un improvviso
                                          vanir di bolla, donde un cerchiolino    5
                                          s’apre ogni volta e scivola nel viso.

                                          Vissero. Quanto? le pupille fisse
                                          chiedono. Uno la gente di sua gente
                                          vide; l’altro, non sé. Ma l’uno visse
                                          quello che l’altro: un sogno d’ombra, un niente.  10






























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