Page 6 - Lezioni di Letteratura Italiana
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LEZIONI DI LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907
LEZIONE PRIMA
9.XII.906
Noi cominceremo il nostro corso quando non dovrà inter-
rompersi subito: perciò ad anno nuovo. Il corso verterà su uno studio
dei diversi generi letterari considerati nelle loro forme tipiche e
primitive, specialmente popolari, e questo studio sarà seguito da
un brevissimo esame della storia di questi medesimi generi lettera-
ri in Italia: generi letterari di poesia e di prosa. – Oggi che cosa
faremo? – In questi giorni l’Italia prova una scossa d’amore
pel suo poeta: per Giosuè Carducci - Noi lasceremo la paro-
la a lui.
Sapete il perché di questo amore per questo poeta? I poe-
ti non sono avvezzi all’amore dei loro contemporanei: qualche
volta i contemporanei taglierebbero volentieri ai loro poeti anche
una mano e gliela metterebbero sul rogo. Ci sarebbe, perciò, da
diffidare, (come quando Focione, oratore ateniese, sentì applau-
dirsi e disse: – Che cosa ho detto di corbelleria che m’applaudisco-
no?-) se non se ne sappia il perché. Il perché è questo: Carlyle, mol-
ti anni prima che l’Italia risorgesse, disse: – L’Italia è un povero
paese diviso e oppresso dagli stranieri. La Russia è un grande Sta-
to tenuto in ferrea unità da un potere teocratico. La Russia è
potente, l’Italia è un’espressione geografica – come disse il Metter-
nich – eppure l'Italia ha una voce, la Russia no. L’Italia è un
paese parlante, la Russia è un bruto senza voce – L’Italia ha Dante. –
Dante era per Carlyle la voce per la quale l’Italia parla-
va al mondo. Ora Carducci è la voce della terza Italia. La ter-
za Italia venuta su come poteva da uno sfacelo, da una putredi-
ne generale raccozzatasi alla meglio, coll’aiuto della fortuna e dello
stellone, non ha potuto fare gran che finora. Noi diciamo sen-
za dubbio che c’è un progresso immenso; ma il punto di partenza
era tanto lontano che non siamo ancora giunti ad una meta
in nessuna attività, nella nostra nazione. Progrediscono e valgo-
no il commercio e le industrie, specie se mettiamo l’occhio in qual-
che parte; l’agricoltura ha in certi luoghi sviluppo fiorentissimo;
le arti belle non sono più accademiche e fredde: cominciano a
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I. Letteratura (Pascoli)