Page 228 - Carmina - Poesie latine
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            Nessuna cena è da cui tu in fine non preferisca alzarti. Qui gòditi più volentieri la via, ospite,
            sebbene volentieri tu sia per andartene.



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            Guarda, ospite, con meraviglia, queste foglie che pur cadranno, queste pietre che rovineranno.
            Affrettati, se ne hai voglia, a fare la conoscenza della figura del padrone.




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            Qui tra le foglie del bosco e le stelle del cielo vedi nel giorno chiaro l'ombra, guarda su nella notte
            oscura la luce.




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            Di giorno, ospite, ti protegga l'ombra delle foglie, che cadranno; ti conduca a casa tua la notte a cui
            sono fisse le stelle eterne.

                           23 giugno (1901)                   Trad. GIOVANNI PASCOLI





                                      LX. - CONVIVIUM

                   Dum tibi flos redolet, lychni convivia lustrant,
                      tempore, nec siccus forte nec udus, abi.



                           LXI. - DE MORTE PLACIDI CONSOBRINI

                   Huc umbram Placidum voluissem ducere mecum:
            785       heu Placidus vere tum fuit umbra meus.




                                 LXII. - AURUM DEFOSSUM

                   Aurum defodi, quod si cupis, inspice si qua
                      sanguis adhuc manet, sicubi laurus olet.




                                     LXIII. - THESAURUS


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