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alcuni giorni.
Ed Plaugher afferma, quasi ridendo: "le posso garantire che c'era un
aereo". Prolisso, il capo dei pompieri di Arlington fa un elenco esaustivo
dei frammenti che dice di avere visto nel punto dell'impatto: "le ali, la
fusoliera, i sedili, i motori, i carrelli, e la scatola nera". Eppure il 12
settembre, nel corso di un breve briefing al Pentagono, dichiarava ai
giornalisti che non c'era "altro che piccoli frammenti di aereo e soprattutto
né fusoliera né relitti importanti".
Il suo tono insicuro ricorda il disagio che tradiva otto mesi prima quando
quasi rifiutò di testimoniare durante la stessa conferenza stampa in cui gli
era stato chiesto cosa pensava dei frammenti sparsi sull'autostrada di fronte
al Pentagono. Allora rispose che non aveva visto niente e preferiva che i
giornalisti si rivolgessero direttamente ai testimoni oculari. Quindi, Ed
Plaugher ha ritrovato la memoria. Ma come ha fatto a vedere i sedili
dell'aereo quaranta minuti dopo l'esplosione se l'aereo, secondo la versione
ufficiale, si è letteralmente disintegrato? Nella sua intervista alla
Digipresse, il capo dei pompieri giustifica anche l'utilizzo dell'acqua in un
incendio di kerosene. Spiegazioni che, a prima vista, secondo l'addetto
stampa dei pompieri di Parigi, sembrano plausibili. Ed Plaugher dichiara
che l'acqua non è adatta per spegnere un incendio di kerosene "finché il
carburante è liquido, ma appena si è consumato con gli oggetti, appena è
evaporato si può usare". Certo, però Ed Plaugher ammette: l'acqua è stata
usata come "primo agente", e questo, secondo il responsabile dei pompieri
francesi, è strano, a meno che l'acqua non sia stata utilizzata lontano dal
focolaio.
Un altro mistero, anche se Ed Plaugher afferma di averle viste, riguarda
le scatole nere ritrovate soltanto il 14 settembre, "nel punto preciso in cui
l'aereo si è schiantato sul Pentagono". Lo stesso giorno, Dick Bridges,
responsabile dei pompieri, precisa che sono state danneggiate ma che l'FBI
crede di poterne estrarre comunque i dati. Poco dopo l'FBI dichiara che
non ci sono dati utilizzabili. Eppure, a sei mesi dall'attentato, l'FBI
diffonde una dichiarazione contro il libro di Thierry Meyssan fornendo
come prove irrefutabili i dati emersi da queste scatole nere...
La contraddizione è dunque a rigore, nei dati forniti all'opinione
pubblica da alcuni mesi. Così, all'inizio, non esistevano frammenti
importanti dato che lo schianto e il fuoco avevano fatto scomparire tutto.
Thierry Meyssan 91 2002 - Il Pentagate