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alcuni esperti - anonimi - spiegano che l'apparecchio si è disintegrato nello
schianto e, per di più, si è fuso. "L'impatto è avvenuto con grande forza,
provocando la polverizzazione dell'apparecchio", fa notare uno di loro,
"ed è stato seguito immediatamente da un incendio. Diversamente dalle
automobili, gli aerei sono composti principalmente da alluminio che entra
in fusione a 600°C, e le strutture dell'apparecchio potrebbero essersi
fuse".
In seguito, altri giornali riprendono questo argomento, benché sia in
contraddizione con la foto del presunto frammento. "Qual è la causa
dell'assenza delle ali? Gli esperti sono categorici: essendo fabbricate in
alluminio, si sono semplicemente fuse nell'incendio", commenta
Marianne.
Perché no? Allora, però, si dovrebbero trovare cento tonnellate di
metallo fuso. Ma non è così. Per spiegare questo mistero, si comunica al
lettore che la temperatura ha raggiunto il punto di gassificazione.
"L'intensità del calore causato dalla deflagrazione può tranquillamente
disintegrare l'apparecchio. Meyssan forse non lo sa, ma a 3000°
l'alluminio si trasforma in gas!", insegna dottamente Entrevue.
Naturalmente, nessuno s'interroga sulle conseguenze di una simile
ipotesi. Se l'aereo è bruciato a più di 3000° all'interno dell'edificio e
all'altezza del pianoterra e del primo piano, com'è possibile credere che i
piani superiori abbiano resistito a una temperatura così elevata? E come
hanno potuto le autorità identificare le presunte vittime ritrovate in questo
forno? Perché un'altra prova teoricamente inconfutabile del crash
dell'aereo sul Pentagono data da Libération ai suoi lettori è che "una
passeggera è stata identificata grazie alle impronte digitali".
Come credere che il metallo fuso si sia "gassificato" e che i corpi umani
siano ancora identificabili?
Secondo questi giornali, l'aereo è stato dunque "polverizzato" prima di
"fondere" e di "trasformarsi in gas". Tuttavia hanno identificato con
assoluta certezza un frammento che non era affatto carbonizzato.
Il Pentagono non ha ritrovato il frammento
Le pubblicazioni che hanno mostrato questo frammento contestano, di
fatto, la versione ufficiale. Dalle conferenze stampa del Pentagono del 12 e
del 15 settembre 2001 emerge, infatti, che nessun pezzo importante
Thierry Meyssan 3 2002 - Il Pentagate