Page 9 - Gomorra
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Prefazione
Questo incredibile, sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale della
camorra si apre e si chiude nel segno delle merci, del loro ciclo di vita. Le merci
"fresche", appena nate, che sotto le forme più svariate - pezzi di plastica, abiti griffati,
videogiochi, orologi - arrivano al porto di Napoli e, per essere stoccate e occultate, si
riversano fuori dai giganteschi container per invadere palazzi appositamente svuotati di
tutto, come creature sventrate, private delle viscere. E le merci ormai morte che, da
tutta Italia e da mezza Europa, sotto forma di scorie chimiche, morchie tossiche, fanghi,
addirittura scheletri umani, vengono abusivamente "sversate" nelle campagne campane,
dove avvelenano, tra gli altri, gli stessi boss che su quei terreni edificano le loro
dimore fastose e assurde - dacie russe, ville hollywoodiane, cattedrali di cemento e
marmi preziosi - che non servono soltanto a certificare un raggiunto potere ma
testimoniano utopie farneticanti, pulsioni messianiche, millenarismi oscuri.
Questa è oggi la camorra, anzi, il "Sistema", visto che la parola "camorra" nessuno
la usa più: da un lato un'organizzazione affaristica con ramificazioni impressionanti su
tutto il pianeta e una zona grigia sempre più estesa in cui diventa arduo distinguere
quanta ricchezza è prodotta direttamente dal sangue e quanta da semplici operazioni
finanziarie. Dall'altro lato un fenomeno criminale profondamente influenzato dalla
spettacolarizzazione mediatica, per cui i boss si ispirano negli abiti e nelle movenze a
divi del cinema e a creature dell'immaginario, dai gangster di Tarantino alle sinistre
apparizioni de Il corvo con Brandon Lee. Figure come Gennarino McKay, Sandokan
Schiavone, Cicciotto di Mezzanotte, Ciruzzo 'o Milionario, se non avessero provocato
decine di morti ammazzati potrebbero sembrare in tutto e per tutto personaggi inventati
da uno sceneggiatore con troppa fantasia. In questo libro avvincente e scrupolosamente
documentato Roberto Saviano ha ricostruito sia le spericolate logiche economico-
finanziarie ed espansionistiche dei clan del napoletano e del casertano, da
Secondigliano a Casal di Principe, sia le fantasie infiammate che alle logiche
imprenditoriali coniugano il fatalismo mortuario dei samurai del medioevo giapponese.
Ne viene fuori un libro anomalo e potente, appassionato e brutale, al tempo stesso
oggettivo e visionario, di indagine e di letteratura, pieno di orrori come di fascino
inquietante, un libro il cui giovanissimo autore, nato e cresciuto nelle terre della più