Page 1277 - Shakespeare - Vol. 4
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Chi resta con voi potrà augurare questo servizio
               al suo nemico.



              IPPOLITA
                               Addio, sorella;
               avviene che io conoscerò vostro marito prima di voi stessa
               per un piccolo vantaggio di tempo. Chi dei due gli dei

               sanno essere il migliore, io li pregherò
               che vi venga dato in sorte.
                                                         Escono tutti eccetto Emilia e il suo seguito.



              EMILIA
               Arcite ha il viso dolce, ma il suo occhio

               è come una catapulta piegata o una lama tagliente
               in un fodero soffice; pietà e coraggio virile
               son compagni di letto sul suo volto. Palamone
               ha un’espressione molto minacciosa; la fronte

               è corrugata,     108  e sembra il cimitero dei suoi crucci.
               Ma non sempre è così, a volte muta in accordo
               con l’umore dei suoi pensieri; a lungo l’occhio
               gli rimane sull’oggetto. La malinconia

               gli si confà nobilmente; come ad Arcite l’allegria,
               ma la tristezza di Palamone è una forma d’allegria,
               confusa in modo come se l’allegria lo facesse triste,
               e la tristezza allegro. Quei mesti umori

               che ad altri stanno così male, in lui
               sono a casa loro.
                                               Cornette. Suonano le trombe come per un assalto.
               Senti come quegli speroni del coraggio incitano

               i principi alla prova! Arcite potrebbe vincermi,
               ma Palamone potrebbe anche ferire Arcite tanto
               da sfigurarne l’aspetto. Oh, dove trovare lacrime
               abbastanza se tale fosse l’esito? S’io fossi presente,

               potrei far danno, perché lancerebbero sguardi
               verso il mio posto, e in quell’attimo potrebbero
               mancare una parata o perdere un attacco
               che aspettava giusto quell’istante. È molto meglio

               ch’io non sia là − Oh, meglio non essere mai nata,
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