Page 54 - Topolino 15.03.2017
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      Chiudiamo lo “stacchetto” e tor-  Nell’immaginario collettivo, la pa-
      niamo al presente… anzi al futuro   rola “nemesi” viene attribuita al
      di Darkenblot 3: perché la storia,   “cattivo per eccellenza” che rap-
      pur svolgendosi ai giorni nostri,   presenta in maniera distorta ma
      ha una dimensione temporale che   perfettamente  speculare  l’eroe
      sembra subire un’accelerazione?    della storia… che cosa ci dobbia-
             «In realtà è il mondo stesso, e   mo aspettare? 
             di conseguenza la tecnologia,     «Non scendo ovviamente nei
             che va avanti con una velocità    dettagli per non rovinare la sor-
      incredibile. Se ci pensate, nel preceden-  presa, però posso dire che in
      te  Darkenblot  Topolino  aveva  come   questo atto conclusivo lo scenario è
      supporto un drone, che soltanto quat-  ben più ampio, complesso e spettacola-
      tro anni fa sembrava una cosa piuttosto   re rispetto ai precedenti. Ci premeva da-
      avveniristica: oggigiorno invece i droni   re un degno finale a questa saga e Mac-
      sono in vendita pure al supermercato e   chia Nera raggiunge qui l’apice della cat-
      vengono addirittura usati per la conse-  tiveria e della megalomania criminale.
      gna di pacchi. In queste storie noi cer-  Per Topolino e amici questa volta sarà
      chiamo sempre di essere un passet-  davvero molto difficile venirne fuori!»
      tino avanti rispetto alla tecnologia
      d’avanguardia, utilizzando la fanta-  Dalla tecnologia ai luoghi, ai per-
      sia ma sempre cercando di essere   sonaggi… perché c’è un continuo
      plausibili.»                      confronto tra passato e futuro?
                                               «L’intera saga è permeata da
                                               questi raffronti tra il vecchio e il
                                               nuovo. Anche nel primo Dar-
                                        kenblot avevamo questo dualismo tra la
                                        vecchia polizia volante di Robopolis e i
                                        nuovi robopoliziotti: al di là della trama
                                        principale, mi piace sempre scrivere
                                         storie parallele che raccontino un’e-
                                          voluzione dei personaggi e dei con-
                                            testi in cui si muovono. Alcuni hanno
                                             semplicisticamente definito Dar-
                                             kenblot una saga di “robottoni che
                                              se le danno”, ma si tratta di un uni-
                                              co racconto sull’evoluzione della
                                               tecnologia e della società, e che
                                               potrebbe anche proseguire, vi-
                                                sto che il progresso è inarre-
                                                 stabile. Ma noi pensiamo di
            STUDIO DI DROIDE, DI LORENZO
                PASTROVICCHIO                     fermarci qui.»
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