Page 29 - Manuale del gatto domestico
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Le prime tracce di addomesticamento del gatto furono trovate
in Cina e risalgono al 5300 a.C.
Nei gatti non esiste una struttura gerarchica come nei cani, è
dunque il suo rapporto con l'uomo è ben diverso: l'essere
umano è considerato come una madre sostitutiva, utile per
procurare cibo e garantire protezione.
E' risaputo, in genere, che è legato più al territorio che non ai
padroni, anche se si affeziona molto alle persone con cui vive,
fino a essere anche protettivo.
Per quanto sia affezionato al territorio c'è da dire che si adatta
molto bene, se ha un rapporto stretto con i propri umani, a
qulasiasi cambiamento dello stesso, sia che si tratti di
variazioni nella disposizione interna della casa che di un vero e
proprio trasloco.
Il gatto può manifestare affetto al proprio padrone in vari modi:
facendo le fusa o strusciandosi, ad esempio.
Oppure un' altro modo caratteristico di esprimere affetto è
grattare il torace o qualsiasi altra parte del corpo dell' umano
con le zampe anteriori. Si chiama “fare la pasta”, ed è una
simulazione del movimento che fanno i piccoli con le zampette
sulla pancia della mamma durante l'allattamento, per facilitare l'
uscita del latte dalle mammelle.
Talvolta può essere eseguito sul vestiario appartenente al
padrone, oppure sulla base di appoggio mentre viene
coccolato. Le carezze comunque vanno effettuate con
moderazione, perchè il pelo dei gatti è ricco di terminazioni
nervose ultrasensibili alle manipolazioni.
Inoltre i miagolii che ci vengono rivolti dal nostro gatto sono di
diversi tipi: quello lungo e lamentoso per segnalare un
corteggiamento, quello breve caratteristico del saluto, e quello
prolungato per una richiesta.
E' stato dimostrato che la compagnia di un gatto è terapeutica
per persone sole, stressate e con problemi psichici,
abbassandone la tensione. Utili le sedute di “gattoterapia”.