Page 182 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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PROBLEMI COMPORTAMENTALI. Atteggiamenti, espressioni e stili che
creano delle criticità nella mia gestione, nelle mie capacità adattative, nelle mie
relazioni con il mondo.
LA SITUAZIONE TIPO: il cane non vuole entrare nell'automobile.
A COSA PENSA IL CANE: «Per favore, questo no!».
Il consiglio dell’etologo
I problemi comportamentali hanno diversa natura; possiamo distinguerli in:
• Problemi pedagogici, vale a dire carenze che il cane presenta perché, essendo in
età evolutiva, ha bisogno di un indirizzo di sviluppo.
• Problemi relazionali, legati cioè al campo espressivo che il suo partner umano
offre al cane e quindi non imputabili a lui bensì alla relazione in cui è inserito.
• Problemi psicologici, ovvero riferiti a rappresentazioni sbagliate che il cane ha
del mondo o perché non ha fatto conoscenza con qualcosa o perché ha subito un trau-
ma.
• Problemi psichiatrici, ossia riferibili ad alterazioni complessive del sistema neu-
robiologico e del sistema endocrino o immunitario.
Sempre di fronte a un problema comportamentale ci si deve rivolgere prima di tut-
to al medico veterinario, per avere la certezza che non vi sia un problema somatico o
infettivo. Per esempio, se il cane si lecca ripetutamente una zampa potremmo trovarci
di fronte a un problema comportamentale, ma prima dobbiamo essere certi che non ci
siano problemi epatici, un'alimentazione sbagliata, un'allergia o una dermatite infetti-
va o infestiva.
Se ci troviamo di fronte a un cucciolo o a un soggetto in età evolutiva, dobbiamo
sapere che il suo profilo comportamentale è ancora in fase di strutturazione, è cioè un
cantiere ancora aperto, che richiede attività di indirizzo, di disciplina, di perfeziona-
mento. Se il cucciolo appena adottato non trattiene i bisognini, certo per noi è un pro-
blema, ma per il cane è del tutto fisiologico. Il cucciolo ha pertanto bisogno di un in-
tervento educativo (costruzione del suo carattere) e istruttivo (costruzione del pac-
chetto di conoscenze di base) e quindi l'intervento giusto sarà quello pedagogico.
Se ci troviamo di fronte a chi chiede al proprio cane quello che questi non gli potrà
mai dare, che gli attribuisce necessità inesistenti e viceversa gli nega bisogni essen-
ziali, che lo inserisce in situazioni relazionali confuse, contraddittorie e incoerenti...
allora il problema non è il cane, ma la relazione. Diviene perciò necessario reimposta-
re la relazione più che intervenire sul cane. Finché la relazione non cambierà, quel
cane non potrà esprimersi correttamente.
Il problema è invece psicologico se ci troviamo di fronte a un soggetto adulto che
ha rappresentazioni errate di alcuni oggetti o situazioni:
• Nel loro valore: per esempio, le biciclette non sono delle minacce.
• Nello stile di relazione: per esempio, non si mettono le zampe addosso.
• Nel modo di andare al guinzaglio: per esempio, non si tira.