Page 124 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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TEMPORALE. Condizione atmosferica caratterizzata da vento e da tuoni che
possono mettere il cane in agitazione fino a provocare dei veri e propri stati fobi-
ci.
LA SITUAZIONE TIPO: durante il temporale il cane si nasconde sotto il letto.
A COSA PENSA IL CANE: «Qui sto più sicuro».
Il consiglio dell’etologo
I temporali producono eventi che possono agitare il cane, provocandogli:
• Stati di modica paura, caratterizzati dalla tendenza a non muoversi e rifugiarsi
nella brandina o a stare vicino al partner umano.
• Stati di angoscia o di ansia, caratterizzati da un continuo guardarsi intorno o in
alto come se il cane fosse in allerta, da comportamenti contraddittori come il girova-
gare, l'andare sulla brandina ma senza accucciarsi, l'uggiolio nervoso, la richiesta del-
la nostra attenzione.
• Stati di panico, caratterizzati dal correre frenetico nella stanza alternato all'immo-
bilizzarsi, dal saltare su divani e poltrone e cercare rifugio tra le braccia dell'amico
umano, dal nascondersi sotto un mobile o sotto il letto.
• Stati fobici, caratterizzati da vere e proprie perdite del controllo emotivo con
espressioni neurovegetative quali diarrea, contrazione delle ghiandole perianali, scia-
lorree (ossia perdita di saliva) e comportamenti di aggressione ridiretta.
Molte persone non sanno come comportarsi per tranquillizzare il cane anche per-
ché sovente questa paura-fobia può estendersi o collegarsi ad altri eventi come lo
sbattere di porte e finestre, l'ondeggiare di tende e teloni al vento, lo spostarsi delle
foglie a folate d'aria, i botti di capodanno o prodotti dai ragazzi, le gru dei cantieri, gli
ombrelli che si aprono. In effetti, il temporale può presentare tutti questi stimoli: c'è il
vento a muovere le cose e a far ondeggiare i tendaggi, c'è qualcosa che minaccia dal-
l'alto, ci sono rumori improvvisi come il tuono o una porta che sbatte.
In breve, chi ha un cane si rende conto che sta entrando in agitazione e cerca in tut-
ti i modi di confortarlo. Essendo però preoccupato non tranquillizza il cane, ma gli
trasmette ansia, focalizzando la sua attenzione sul problema; in questo modo aumenta
il carico di difficoltà che il cane deve affrontare.
Se riusciamo a non preoccuparci per le reazioni del cane, a non essere apprensivi
ma al contrario gli trasmettiamo sicurezza, siamo in grado di prendercene cura. Se,
viceversa, ci lasciamo contagiare dalla paura del cane, è meglio ignorarlo, perlomeno
così facendo non peggioreremo la situazione.
Per quanto riguarda i diversi stimoli che possono preoccupare il cane, quello dei
rumori improvvisi è forse il più problematico; il modo migliore per affrontarlo è quel-
lo di registrare il tuono e di farlo sentire al cane a volume molto basso e poi giorno
dopo giorno alzare il volume con gradualità fino ad abituare il nostro amico a quattro
zampe.