Page 700 - Guida Windows 10
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Per vedere quali alias sono attualmente disponibili (compresi quelli che avete creato durante la
        sessione corrente), digitate get-alias. Per vedere se un alias è disponibile per un determinato
        cmdlet, inviate l’output di Get-Alias a Where-Object tramite un pipe, nel seguente modo:

        Get-Alias | Where-Object { $_.definition -eq “Set-Variable” }

        Questa particolare sequenza di comandi chiede se esiste un alias per il cmdlet Set-Variable. Se
        proverete a usare questo comando, scoprirete che PowerShell ne offre due, di alias: sv e set.


        Per creare un nuovo alias, digitate set-alias nome valore, dove nome è l’alias e valore è il
        cmdlet, la funzione, il programma eseguibile o lo script. Se l’alias nome esiste già, Set-Alias lo
        ridefinirà. Se valore non è valido, PowerShell non presenterà alcun messaggio di errore, finché
        non proverete a usare l’alias.


        Gli alias che creerete rimarranno utilizzabili per la sola sessione corrente. Per renderli
        permanenti, potete includerli nel vostro profilo. Per informazioni consultate il paragrafo
        “Utilizzare il profilo per personalizzare PowerShell”, più avanti in questo stesso capitolo.


        Abbreviare il nome dei parametri. Gli alias sono comodi per i cmdlet, ma non sono di alcun
        aiuto per i nomi di parametri. Fortunatamente, PowerShell consente di abbreviare tali nomi. I
        comandi Get-Process -name iexplore e Get-Process -n iexplore sono equivalenti. Se avete
        digitato una parte del nome di un parametro sufficiente per consentire a PowerShell di
        riconoscerlo senza ambiguità, potrete evitare di terminarne il nome. E, naturalmente, potete
        combinare gli alias con le abbreviazioni dei parametri, per alleggerire ulteriormente il carico.


        Uso dell’espansione a tabulazione. Come ulteriore comodità, PowerShell consente di
        completare il nome dei file, i cmdlet o i parametri premendo il tasto di tabulazione. Digitate una
        parte del nome, premete il tasto di tabulazione e PowerShell presenterà il primo potenziale
        completamento. Continuate a premere il tasto di tabulazione per scorrere tutte le possibilità.
        Notate, però, che l’espansione a tabulazione funziona solo con la porzione del nome di un
        cmdlet; digitate il verbo e il - e poi potrete utilizzare l’espansione a tabulazione per il nome.


        Uso di caratteri jolly e di espressioni regolari. Come i suoi predecessori fra le scelte di
        Windows, anche PowerShell supporta l’uso dei caratteri jolly * e ?, dove il primo rappresenta
        una qualsiasi combinazione di zero o più caratteri e il secondo rappresenta un singolo carattere.
        PowerShell fornisce anche un’ampia varietà di “espressioni regolari”, che individuano stringhe di
        caratteri. Per informazioni sulle espressioni regolari accettate da PowerShell, digitate il comando
        get-help about_regular_expressions.


        Richiamare comandi dalla cronologia. PowerShell gestisce una cronologia dei vostri comandi
        più recenti, per consentirvi di riutilizzarli con facilità (anche modificandoli). Per vedere la
        cronologia, digitate get-history. Ogni elemento della cronologia è identificato da un codice ID.
        Digitate invoke-history ID per richiamare un elemento nella riga di comando. Da qui potrete poi
        modificare tale elemento prima di eseguirlo. Con l’eccezione di Alt+F7, i controlli di editing
        disponibili nel prompt dei comandi (vedere la Tabella 19.1) funzionano allo stesso modo anche in
        PowerShell.


        Il numero di elementi della cronologia conservati in una sessione di PowerShell è definito dalla
        variabile automatica $MaximumHistoryCount. Per impostazione predefinita, tale variabile
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