Page 85 - I segreti di Hitler
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Le Wunderwaffe previsto (soprattutto nella campagna
di Francia), arrivando per questo
a provocare problemi logistici e di
nche quando la guerra volgeva VIII Maus, lungo 10 m e pesante 188 coordinamento con le altre armi.
ormai al peggio, Hitler man- tonnellate. Furono progettati anche gli Nel settembre 1939 l’esercito aveva
A tenne una fiducia incrollabile U-Boot XXI, capaci di operare sempre a disposizione 6 divisioni corazza-
nella vittoria, certo che le nuove armi in immersione, e i Rocket U-Boot, che te, dotate ciascuna di 288 panzer:
che i suoi tecnici stavano mettendo potevano portare missili balistici. la metà erano Panzer I, carri da 6
a punto avrebbero ribaltato le sorti Tra le armi segrete rientrava il tonnellate, poco armati e corazzati
del conflitto. Le Wunderwaffe (“armi Sonnengewehr (“cannone solare”), in modo esiguo; i Panzer IV, i più
meravigliose” o “miracolose”) erano basato sull’idea del fisico tedesco efficaci, erano 24 per divisione; gli
superarmi esaltate dalla propagan- Hermann Oberth, il quale sviluppò altri erano Panzer II e III, con can-
da di Goebbels, che avrebbero garan- il progetto di una stazione orbitale noncini da 20 e 37 mm.
tito ai tedeschi una netta superiorità. da cui uno specchio concavo del Gli uomini della Wehrmacht, molto
Molte Wunderwaffe restarono soltan- diametro di 100 m avrebbe potuto preparati e ben addestrati, entrarono
to a livello di progetto o di idea, ma riflettere la luce del sole in un punto in guerra convinti di essere i miglio-
alcune furono effettivamente realizza- prestabilito della superficie terrestre, ri soldati del mondo; per gran parte
te. Si trattava di bombe, carri armati, con risultati terribili. Altrettanto teorici del conflitto dimostrarono professio-
imbarcazioni, velivoli, elicotteri e razzi. restarono progetti di aerei come il nalità straordinaria, guidati da ottimi
Le più famose furono le Vergel- Silbervogel (uccello d’argento), un ufficiali e da un’organizzazione mo-
tungswaffe (“armi di rappresaglia”), bombardiere suborbitale a razzo, e derna, che consentiva molta libertà
come le V1 e le V2, tra le poche lo Horten Ho 229, una curiosa “ala decisionale anche agli ufficiali mino-
a essere utilizzate. C’erano poi il volante” che avrebbe dovuto raggiun- ri. Combattivi e aggressivi, i soldati
cannone V3, lungo 130 m, e il panzer gere la velocità di 1.000 km/h. del Reich dimostrarono una chiara
superiorità tattica contro tutti i loro
avversari. Quella che a volte mancò,
invece, fu una chiara e inequivoca-
bile visione strategica, soprattutto
perché le idee dei generali cozzavano
troppo spesso con quelle di Hitler.
Kriegsmarine e Luftwaffe
L’arma che subì il cambiamento
più drastico negli anni di Hitler
fu comunque la Marina. Ridotta
praticamente a zero dopo Versail-
les, rinacque a partire dal
1935 e nel 1939 poteva
già mettere in mare
le corazzate Schar-
nhorst e Gneisenau,
le corazzate ta- ☛
rian, che elaborò, con l’approvazione
di Hitler, la sua teoria della guerra
di movimento, in cui i carri armati,
appoggiati dall’aviazione, erano con-
cepiti come armi autonome, perfette
per operare le prime operazioni di
sfondamento delle linee nemiche.
Nelle intenzioni di Guderian, solo
dopo il primo lavoro di carri e aerei
sarebbe dovuta intervenire la fante-
ria, protetta da altre divisioni coraz-
zate. E così infatti avvenne nelle pri-
me fasi di guerra, quando la velocità
delle Panzer-Division fu
addirittura superiore al Un panzer III in azione nel deserto
africano, in appoggio agli italiani.
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