L’arbo-scultura - Quando l'arte incontra la botanica e il giardinaggio. Per fare queste sculture viventi ci sono voluti anni ai giardinieri-artisti inglesi Peter Cook e Becky Northey. Si tratta dell’arte di manipolare e piegare i rami di piccoli alberi e cespugli, per ottenere delle opere d’arte che crescendo mantengano le forme elaborate nella creazione. Per dare forma ai rami viene utilizzata la tecnica dei bonsai. Tra gli arbo-scultori più noti ci sono l’americano Richard Reames e il tedesco Konstantin Kirsch. Nel suo sito, Reames segnala che la prima scultura arborea, creata con la manipolazione della pianta, è stata realizzata nel Wisconsin nel 1908: rami intrecciati e modellati fino a formare una sedia vivente, “piantata” nel terreno. L’artista definisce le sue creazioni “sculture cinetiche”, opere in movimento, ottenute plasmando i rami, formando intrecci e reticoli che progrediscono e mutano con la crescita e le stagioni. Sono, a tutti gli effetti "Sculture in movimento". Le piante, infatti, pur non avendo muscoli si muovono. I loro movimenti avvengono però con modalità diverse dalle nostre. Le foglie del girasole che seguono la luce, i fiori che sbocciano e le “ganasce” delle piante carnivore che si chiudono, infatti, si muovono perché queste piante utilizzano l’acqua presente nei tessuti per gonfiare le cellule del picciolo, la porzione alla base delle foglie o dei fiori, che quindi tende a spostare la foglia in direzione opposta al rigonfiamento. Tra le piante più veloci ci sono alcune specie carnivore, come la drosera, e la Mimosa pudica, che chiude le foglioline in risposta a uno stimolo esterno, come il tocco di un animale o un innalzamento della temperatura. L’arbo-scultura è un’arte fortemente influenzata da altre tecniche quali l’arte del bonsai, della topiaria (potatura delle siepi in forme geometriche) e della palmetta, o espalier, (allevamento a parete di alberi da frutto). Oggi l’interesse verso l’arbo-scultura è suggerita dalla necessità di rendere più sostenibile le nostre città per salvaguardare l’ecosistema. E l’abilità di far crescere gli alberi in modo che si adattino alle esigenze dell’uomo è un passo importante per avvicinarsi alla natura senza tentare di dominarla, ma imparando a comunicare con essa. Sedie di rami intrecciati, pali porta lampioni e tronchi simili a ceste di vimini sono alcune classiche ma incredibili creazioni di abili arboscultori.