Page 1207 - Shakespeare - Vol. 4
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Sono io. Vi ho portato cibo e lime;
               venite avanti e non temete, non c’è Teseo qui.



              PALAMONE
               E nessuno onesto come lui, Arcite.



              ARCITE
                               Lasciate perdere;
               litigheremo più tardi. Venite, fatevi coraggio;

               non morirete come una bestia. Ecco, signore, bevete,
               so che siete debole; poi vi parlerò.



              PALAMONE
               Arcite, ora potresti avvelenarmi.



              ARCITE
                               Potrei;
               ma perché dovrei aver paura di voi? Sedetevi, amico mio,

               basta con questi vaneggiamenti; ora,
               tornati ad essere quelli che eravamo,
               non parliamo da sciocchi e da codardi. Alla vostra salute!
                                                                                                           Beve.



              PALAMONE
               Avanti.




              ARCITE
                               Prego, allora, sedetevi, e lasciate che vi chieda,
               per tutta l’onestà e onore in voi,
               di non far menzione di questa donna, ci turberebbe.
               Avremo tempo abbastanza.



              PALAMONE

                               Ebbene, signore, ve lo suggello.
                                                                                                           Beve.



              ARCITE
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