Page 1198 - Shakespeare - Vol. 4
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Se non lo faccio,
ch’io mi ritrovi con quello che mio padre di più odiava,
vergogna e botte.
TESEO
Andate in testa al corteo; l’avete meritato.
Così sarà; riceverete tutti i tributi
dovuti all’onore conquistato, sarebbe ingiusto altrimenti. −
Sorella, mi si maledica, avete un servitore
che, se io fossi donna, farebbe da padrone;
ma voi siete discreta.
EMILIA
In questo, spero, assai discreta, sire.
Trombe. Escono.
Scena V EN
Entra la Figlia del Carceriere sola.
FIGLIA
Che tutti i duchi e tutti i diavoli ruggiscano pure;
lui è in libertà. Ho arrischiato per lui,
e l’ho condotto fuori. Ad un boschetto
a un miglio da qui l’ho mandato, dove un cedro
più alto degli altri si spande come un platano,
proprio accanto a un ruscello, e là si terrà nascosto,
finch’io gli porterò lime e cibo, perché ancora
non s’è liberato dei suoi braccialetti di ferro. O amore,
che bambino di cuore saldo sei! Mio padre
preferiva affrontare il freddo ferro prima di farlo.
Io l’amo oltre l’amore, ed oltre la ragione,
o la saggezza, o la sicurtà; gliel’ho fatto sapere.
Non m’importa, sono disperata. Se la legge
mi scopre, e poi condanna per questo, ci saranno ragazze,
fanciulle di cuore puro, che canteranno il mio elogio,
e diranno alla storia che la mia morte fu nobile,