Page 1185 - Shakespeare - Vol. 4
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Milord Arcite, dovete subito andare dal Duca.
               Il perché ancora non lo so.



              ARCITE
                               Son pronto, guardiano.



              CARCERIERE
               Principe Palamone, devo privarvi per qualche tempo
               della compagnia del vostro bel cugino.

                                                                            Escono Arcite e il Carceriere.



              PALAMONE
                               E me pure,
               non appena vi piaccia, della vita. Perché lo cercano?
               Forse la sposerà; è di bell’aspetto,

               ed è probabile che il Duca abbia notato
               sia la sua nobiltà che la persona. Ma la sua falsità!
               Perché un amico diventa traditore? Se ciò
               gli procurerà una moglie così nobile e bella,
               gli uomini onesti mai più dovranno amare. Ancora una volta

               vorrei almeno vedere quella bellezza; beato giardino,
               e frutta, e fiori ancora più beati che fiorite
               quando i suoi occhi splendidi si posano su voi! Vorrei essere,

               per tutta la fortuna della mia vita di poi,
               quell’alberello, quell’albicocco in fiore;
               come crescerei, e butterei le mie braccia vogliose
               dentro la sua finestra! Le porterei frutta
               degna d’esser mangiata dagli dei; gioventù e piacere

               mentre l’assaggia verrebbero su lei moltiplicati,
               e se non è già divina, la farei
               così vicina agli dei nella natura, che ne avrebbero paura;

               e allora, son sicuro, mi amerebbe.
                                                    Entra il Carceriere.
                               Allora, guardiano?
               Dov’è Arcite?



              CARCERIERE
                               Esiliato. Il Principe Piritoo
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